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Lampedusa: la storia di Sama e della sua gatta Lola

Per molti la tragedia degli sbarchi è collegata ad un semplice problema di numeri. Ma dietro quelle cifre sembra quasi scontato ribadirlo ci sono esseri umani con storie commoventi e una vita che si lasciano alle spalle sfidando la fortuna e le insidie del mare.

Tra le molte storie, vi è anche quella di una giovane ragazza di 24 anni del Sudan, che si chiama Sama, la quale è sbarcata nel fine settimana a Lampedusa. Con lei c’era anche la piccola Lola, una gattina nera con il musino bianco di neanche un anno, che ha viaggiato nella borsa della sua padroncina dal Sudan alla Libia per poi imbarcarsi con lei in una nave con 200 migranti che è stata soccorsa da un pattugliatore britannico “Protection” che li ha portati a Lampedusa.

La giovane ragazza ha sempre tenuto nascosta la sua gatta, attraversando numerosi paesi e sfuggendo al controllo dei trafficanti di esseri umani e dei doganieri.

Ma al suo arrivo a Lampedusa, la giovane Sama è crollata dalla disperazione quando i militari inglesi e italiani hanno scoperto la gattina e per motivi sanitari, non hanno permesso di farla sbarcare con la sua padroncina.

Un filmato commovente, riportato dal quotidiano La Repubblica, mostra la disperazione di Soma che in lacrime chiedeva ripetutamente  della sua gatta. Sama non voleva scendere dalla nave senza la sua Lola ed invocava il suo nome. Urla strazianti di una giovane ragazza che ha lasciato tutto dietro di sé e che si è così legata alla sua gattina tanto da essere diventata una sola cosa con lei, grazie alla quale ha trovato tutto il coraggio per sfidare numerosi ostacoli e pericoli.

Il destino della gatta sembrava quasi scontato ma con l’intervento del sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, il medico dell’Isola, Pietro Bartolo ed lo sforzo di alcuni operatori umanitari che hanno preso a cuore la vicenda, Sama potrà riabbracciare Lola, dopo un periodo di quarantena nell’arco del quale sarà accertato che l’animale non è portatore di malattie contagiose.

Il sindaco si è impegnato personalmente con Sama e la gattina è stata affidata ad un’associazione animalista, “Nova Dog” di Lampedusa, evitando in questo modo la sua soppressione.

“E’ la prima volta che accade una cosa del genere, la prima volta che una gattina raggiunge Lampedusa dalle coste libiche e per legge non potrebbe essere sbarcata per motivi sanitari. Non sappiamo se Lola ha delle malattie che potrebbero essere contagiose, ma alla fine l’abbiamo salvata, la soluzione l’abbiamo trovata”, ha dichiarato il Sindaco che ha garantito che una volta effettuati tutti gli accertamenti la gattina tornerà con la sua padrona ovunque si troverà.

“E’ un impegno che abbiamo preso con Sama  e lo manterremo”.

Sama dopo aver avuto tutte le rassicurazioni è poi salita sul pullman che l’ha trasferita al centro d’accoglienza dove però non è riuscita a dormire. Un’operatrice del centro ha raccontato che Sama “chiedeva in continuazione di Lola, non riusciva a capire perché li avevano separati”.

Una storia di amore e un grande esempio di umanità…

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