L’albergo che apre ai cuccioli in cerca di casa

L’albergo che apre ai cuccioli in cerca di casa

teresa alof

Durante le festività natalizie era venuta alla ribalta la notizia di un bar ristorante che sull‘isola greca di Lesbo, dopo la chiusura apriva le porte ai randagi, dando ospitaltà e un po’ di calore nelle fredde notte invernali ai cuccioli di strada (clicca qui). Dall’altra parte dell’Oceano, ad Asheville negli Stati Uniti, come rende noto Trivago, vi è invece un albergo, l’Aloft Hotel, che accoglie i cani abbandonati, recuperati dal rifugio Charlie’s Angel Animal Rescue

“Alcuni cani sono molto timidi quando arrivano. Ma vediamo fantastici miglioramenti in brevissimo tempo non appena realizzano che si trovano in un ambiente amorevole coperti dall’affetto degli ospiti e del personale”, ha commentato il manager della struttura, David McCartney.

Si tratta di una collaborazione con il rifugio nell’ambito di un progetto quadrimestrale avviato nel 2014: “Come parte della visione di aiuto alla comunità della McKibbon Hotel Management Company abbiamo deciso di ospitare cani come un progetto quadrimestrale nel 2014. In quanto si tratta di un dog friendly hotel, è stato naturale scegliere questo progetto”, spiega il manager, sottolineando che “le aspettative erano di avere uno, due cani durante il quadrimestre, ma il primo fu adottato in men che non si dica e il progetto riscosse tanto successo che abbiamo deciso, insieme al Charlie’s Angel Animal Rescue, di renderlo permanente”.

Insomma, non solo una collaborazione ma un progetto con una strategia mirata grazie alla quale sono stati raggiunti molti risultati. Infatti, tramite a questo scambio sono stati adottati molti cani: “Ospitiamo un cane alla volta. Generalmente occorrono 10 giorni prima che il cane venga adottato”, hanno confermato i gestori della struttura.

Tra i pelosi che sono transitati per l’albergo vi sono anche delle coppie di fratelli: “Per due volte abbiamo ospitato coppie di fratelli: Bekka & Becka e Bonnie & Clyde. In entrambi i casi è stato così divertente averli qui, vederli giocare e infine trovare una casa insieme per sempre”.

Un esempio di solidarietà ma anche un modello che potrebbe essere importato in altri paesi. Basta solo un po’ di volontà e tanto amore.

 

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