Stanno rischiando davvero molto i cigni di San Vito di Cadore, sei in tutto di cui quattro piccoli, che devono fare i conti col gelo. Infatti, a causa delle temperature estremamente fredde, il lago Mosigo è ghiacciato, salvo una piccola pozza. Qui i sei volatili fino alle scorse ore erano ancora in grado di abbeverarsi. Però si presume che col passare dei giorni, il freddo gelerà anche quell’ultimo strato.
Peraltro, c’è il triste precedente dello scorso anno, in cui una femmina non superò l’inverno, morendo di stenti. E come se non bastasse, scrive ‘Il Gazzettino’, il sindaco di San Vito di Cadore ha messo i bastoni tra le ruote agli animalisti. Ha infatti vietato loro di portare cibo ai sei uccelli acquatici. Ma se le istituzioni sembrano sorde agli appelli della popolazione, la gente del piccolo comune veneto non si arrende. In diversi cittadini si stanno mobilitando per salvare i cigni. Alcuni hanno chiesto l’intervento della polizia provinciale, quindi di un’associazione animalista esperta nella cattura di selvatici. Si sono infine rivolti all’Ispra, al momento però nulla è accaduto.
I cigni sono animali indifesi
Dalla provincia di Belluno a quella di Treviso, il Veneto nei mesi scorsi aveva dovuto fare i conti con un altro caso poco piacevole. Anche in questa occasione, i cigni erano protagonisti e parti lese. Infatti, ha indignato tutti quanto avvenuto a un cigno che è stato ucciso – probabilmente a sassate – ai giardini pubblici di Vittorio Veneto, del pieno centro della città trevigiana. Il povero volatile, infatti, dopo molte ore di agonia e grande sofferenza, aveva perso la vita venerdì scorso. Subito in tanti hanno chiesto che su quanto avvenuto venisse fatta piena luce. La prima richiesta è stata quella di visionare le telecamere del sistema di videosorveglianza dei giardini. Però non è detto che queste fossero puntate direttamente sul laghetto. Il rischio è dunque che chi ha commesso questa brutalità potrebbe non essere stato ripreso.
Quanto accaduto non ha lasciato inerme la sezione trevigiana dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali. L’organizzazione ha avuto una reazione durissima, mettendo anche una ‘taglia’ di 500 euro. Questa verrà offerta come ricompensa a chiunque fornirà indizi utili a fare luce sulla vicenda e sugli autori del gesto alle forze dell’ordine.
GM