Un pianto disperato di una donna di Wellington, in Nuova Zelanda, Kathryn che assieme al marito Dan Cretney avevano deciso di adottare una rottweiler femminile di nome Gem, di 15 mesi, dall’associazione Furever Homes. Dopo aver accolto l’esemplare, Kathryn ha dato l’anima a Gem che risultava difficile da gestire. Per questo si era rivolta ad un comportamentista, partecipando a dei corsi di addestramento per poter recuperare la giovane rotweiller che aveva un comportamento “nervoso”. Oltre alle lezioni, Kathryn portava Gem tre giorni a settimana in un gruppo dove farla socializzare con altri cani.
Purtroppo, a distanza di un po’ di tempo, nel mese di marzo scorso, Kathryn ha dovuto prendere la difficile decisione di chiedere all’associazione di trovare per Gem un proprietario più esperto e adatto al cane, che aveva più tempo di lei da dedicargli: “Stava bene, era solo nervosa e pensai che sarebbe stato meglio per lei di trovare un padrone più esperto di noi che avrebbe potuto dedicargli più tempo”, racconta Kathryn Cretney.
Tramite l’associazione è stata trovata una nuova padrona per Gem e Kathryn assieme al marito si sono recati a casa della donna per portargli Gem, non senza aver provveduto prima a recapitare all’associazione un scheda completa su Gem e il percorso che avevano fatto insieme, con la descrizione del suo carattere.
A distanza di una settimana, Kathryn incontrò la nuova proprietaria di Gem alla quale chiese se il cane era ancora con lei. La proprietaria rispose di “sì” e che tutto era apposto. Ma poche ore dopo, la nuova proprietaria inviò un messaggio a Kathryn nel quale riferiva che Gem l’aveva aggredita e che per questo l’aveva riportata alla sede di Nelson dell’associazione Furever Homes. All’indomani, Kathryn chiamò immediatamente l’associazione per avere informazioni su Gem, chiedendo di riaverla. Purtroppo, il cane era stato soppresso nella notte perché in base alle schede dell’associazione il cane non era gestibile e pertanto non era in condizioni di essere dato in adozione.
La nuova proprietaria di Gem aveva riferito al personale del rifugio che il cane aveva tentato per ben due volte di aggredirla e che le ringhiava sempre. Lo staff dell’associazione dando spiegazioni a Kathryn ha riferito che Gem non poteva essere riabilitata e che durante il trasporto aveva morso un addetto del rifugio. Per questo la soluzione migliore era stata quella di sopprimerla: “L’eutanasia è un ricorso estremo quando l’animale non è più sicuro e diventa pericoloso per le persone”, ha dichiarato il portavoce dell’associazione.
Per Kathryn, la soppressione di Gem è stato un colpo al cuore e ha cercato di avere delle risposte da parte dell’associazione, inviando diverse lettere al presidente dal quale non ha mia ricevuto una risposta. Anche perché, l’addestratore Lewis Nicholls che aveva seguito Gem ha confermato che il cane non era mai stato aggressivo: “Era nervosa ma non ha mai mostrati segnali di pericolosità. Eta solo necessario un po’ di addestramento”, ha riferito Nicholls, convinto che si sia trattato di un malinteso, sottolineando che a volte chi è alle prese del salvataggio di cani, spesso può non essere aggiornato sui disturbi del comportamento e sul recupero dell’animale.
Kathryn non riesce a darsi pace e in un’intervista è scoppiata in un pianto chiedendosi perché l’associazione non l’abbia ricontattata prima di decidere di sopprimere Gem. Un caso al quale difficilmente qualcuno potrà mai darsi perdonare se stesso.
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