La zecca del bosco, un parassita molto temuto per la sua capacità di trasmettere malattie come quella di Lyme, molto pericolosa anche per l’uomo
Un animale piccolissimo ma pericoloso per i nostri amici animali e per noi esseri umani. Purtroppo, questo è il periodo in cui ricompare la zecca dei boschi che solitamente, popola sentieri del bosco e zone di campagna. La pericolosità del parassita riguarda la trasmissibilità di malattie che possono attaccare gli uomini e gli animali. Vediamo insieme, le particolarità del parassita più temuto dai nostri amici pelosi!
Il nome scientifico è (Ixodes ricinus) mentre la denominazione comune indica il suo habitat ideale rappresentato appunto dal bosco. Quest’ultimo però, è preferibile che si trovi in un punto non molto elevato in modo tale che sia caratterizzato dalla presenza di un sottobosco e terreno a sufficienza, che possa garantirgli un alto tasso di umidità. La loro presenza all’interno di tale luogo è varia poiché solitamente si possono trovare nella terra o su foglie d’erba, rimanendo in attesa di un animale o di un uomo a cui attaccarsi.
Dal punto di vista fisico la zecca del bosco ha un aspetto particolare: è un parassita dalla forma tondeggiante con una sorte di scudo sulla superficie dorsale. Ciò è un aspetto che la differenzia dalla femmina che presenta la parte anteriore coperta. Il loro morso è talmente potente da provocare pericolose malattie come quella di Lyme e la meningoencefalite da zecche-TBE. Tuttavia, esistono delle precauzioni quando si compiono escursioni nelle zone esposte a rischio.
I consigli provengono dal Ministero della Salute e sono le seguenti.
Innanzitutto, occorre evitare il contatto con la vegetazione e orientare, il più possibile, i passi verso il centro del percorso. Se durante il tragitto, si raccolgono bacche e o funghi, è assolutamente consigliato indossare i guanti. Per evitare di essere facilmente individuabili dalle zecche è opportuno indossare abiti prevalentemente chiari, accompagnate da scarpe alte chiuse. Oltre a ciò, un fattore importante è la protezione della pelle usando opportuni repellenti per insetti i quali è opportuno applicare anche su abiti e zaini. Una volta tornati a casa, è bene fare una doccia controllando le zone dell’epidermide esposte maggiormente a rischio della proliferazione della malattia e dei conseguenti batteri. Il corpo non è l’unica parte a tenere sotto controllo, in quanto, è necessario lavare ogni oggetto dopo che sia stato impiegato nel corso dell’escursione.
Poi, in seguito ad un accurato controllo, se viene notato un corpo estraneo attaccato ad una parte della pelle, e ci si accorge di aver ricevuto una puntura di zecca, è bene toglierla immediatamente. Anche in tal caso, ci sono delle precise regole da seguire. La prima norma è quella di rimuoverla avvalendosi di una pinzetta sottile, stando attenti però a non stringerla troppo per non fargli del male, tirandola con decisione e compiendo una specie di movimento di rotazione. Alcune volte però, capita che parte del rostro o in alternativa, della testa, rimanga dentro perciò è opportuno toglierla con un ago sterile. Una volta effettuata tale operazione, occorre lavare con acqua tiepida e sapone la parte interessata per poi disinfettarla. Tuttavia, se nel corso dei 30-40 giorni si avvertono sintomi quali febbre, debolezza o sfoghi è consigliabile consultare un medico avvisandolo di quanto accaduto.
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Benedicta Felice
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