La volevano macellare, lei riesce a scappare: adesso porta i segni e le gravi ferite

La volevano macellare, lei riesce a scappare: adesso porta i segni e le gravi ferite

L’orrore della macellazione dei cani legata alle tradizioni culinarie asiatiche spesso rimbalza in primo piano. Come il caso di un cane rubato all’esterno di un’abitazione oppure di un cucciolo bianco che si trascinava lungo una piazza in Cina, salvato per miracolo da un gruppo di volontari o il caso di un altro esemplare trovato trafitto da diverse frecce, molto probabilmente in una caccia illegale. Ovviamente si tratta di casa isolati di cui veniamo a conoscenza ma la realtà con molte probabilità nasconde cose ancora più atroci che spesso non riportiamo come alcuni video di cani che riescono a scappare da grossi pentoloni dove vengono gettati ancora vivi per poi essere spellati.

Tra queste storie, spunta la vicenda di una meticcia di nome Teresa, salvata in Thailandia. Per lei è stata lanciata una raccolta fondi su Gofundme che, nel giro di una settimana, ha raccolto oltre 8mila dollari. Teresa era un cane randagio che vagava per le strade della Thailandia dove quotidianamente i cani sono minacciati. Infatti, è comune che siano uccisi per essere macellati e mangiati. Evidentemente, scrive la persona che l’ha trovata e salvata, Teresa doveva essere la cena di qualcuno che aveva provato ad ucciderla con un ascia, il cane è riuscito a scappare alla mattanza, riportando gravi mutilazioni sul muso. Grazie ad un contatto con un volontario negli Stati Uniti, la cagnolina è stata salvata e a fine mese sarà trasferita nel New Jersey per essere sottoposta a diversi interventi chirurgici in una clinica veterinaria a Robbinsville Township.

Il prossimo 28 gennaio, due volontari, Michelle Weirich e Karen Quigley porteranno Teresa negli Usa per poterla curare e seguirla nei trattamenti. Sarà ricostruito il muso del cane, ricreate le cavità nasali e in un secondo intervento, verrà ricostruito il naso.

“Dal momento che non abbiamo idea in che cosa consisterà il secondo intervento, lo affronteremo quando sarà necessario”, hanno scritto i volontari.

Gestione cookie