La vita di un cucciolo di leone destinato a diventare trofeo di caccia

La vita di un cucciolo di leone destinato a diventare trofeo di caccia

La vita di un cucciolo di leone sfruttato per il turismo

leone sfruttamento turismo

Ci sono persone che pagano per uccidere un esemplare raro, minacciato d’estinzione. Leoni, elefanti, rinoceronti, giraffe e molte altre specie considerate grossi trofei da affiggere in casa al termine di una vacanza.

Leggi–> Cosa spinge l’uomo ad uccidere animali da trofeo?

Trofei che hanno un costo piuttosto elevato e che hanno un giro d’affare milionario. Strutture organizzate per accogliere i turisti, personale qualificato per la caccia, tour operator che promuovono il settore. Un valore aggiunto per molti governi.

A questo fenomeno si aggiunge il fascino dell’esotico. La passeggiata in sella di cammello o di un elefante, lo scatto fotografico al fianco di una tigre o di un coccodrillo. Una vita preziosa barattata per il brivido di una vacanza, un capriccio futile con il quale saziare la superficialità.

Sul tema ha di nuovo accesso i riflettori la fondazione Born Free, lanciando una campagna con uno spot promozionale straziante, intitolato “Il cerchio della vita” contro l’allevamento in cattività dei grandi felini a scopo di lucro, per i cacciatori di trofei.

Si tratta di una pratica legale e redditizia in Sudafrica non solo per gli operatori ma per lo stesso settore del turismo nel paese.

Secondo i dati forniti dall’organizzazione, oltre 8.000 leoni, altri predatori e prede sono allevati ogni anno in cattività, in circa 250 strutture.

Ad ogni tappa della vita di questi animali vi è uno sfruttamento così come in diversi settori, non solo nel turismo.

  • animali recuperati nei centri di recupero. Cuccioli allevati in cattività con la “falsa speranza” di rimettere in libertà l’esemplare nel nome della preservazione della specie;
  • Cuccioli catturati per alimentare il desiderio di uno scatto fotografico dei turisti;
  • cuccioli allevati in centri riservati per la caccia ai trofei.

Quello che denuncia la Born Free Foundation è che molti di questi animali, una volta diventati adulti sono destinati a diventare trofei. Vengono riemessi/rivenduti a centri per essere prede dei cacciatori o venduti nel mercato internazionale per gli zoo o strutture turistiche come i centri “safari” in tutto il mondo.

Un circuito del quale in pochi sono a conoscenza. Un “cerchio della vita” che va spezzato.

Recentemente, la Convention on International Trade in Endangered Species (Cites) è riuscita a trovare un accorso per il divieto cattura di elefanti da destinare agli Zoo o ai circhi.

Un piccolo passo in avanti anche se, purtroppo, trattandosi di un settore fiorente, nonostante le pressioni della comunità internazionale, nello specifico, il governo del Sudafrica continua a sostenere queste lobby come molti altri paesi che basano le loro risorse sfruttando la fauna esotica locale.

Firma la petizione, clicca qui: Born Free

 

C.D.

Amoreaquattrozampeè stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizieSEGUICI QUI

Gestione cookie