La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera

La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera

La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera. Un racconto che ha emozionato generazioni di persone.

togo e balto
La vera storia di Togo e Balto (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Il prossimo 2 febbraio si celebreranno i cento anni dalla conclusione della Corsa al siero di cui si resero eroici protagonisti i cani da slitta Balto, Togo e il musher Leonhard Seppala. Ma quale è la storia che sottende ai numerosi adattamenti cinematografici e alle storie leggendarie che circolano sui due cani? Una corsa contro il tempo tra i ghiacci dell’Alaska, vite in pericolo ed eroismo sono gli ingredienti base che hanno reso Togo e Balto così famosi tra generazioni di persone.

La vera storia di Balto: il cane da slitta di Leonhard Seppala, protagonista insieme a Togo della corsa del siero del 1925

Di razza Siberian Husky, Togo e Balto erano i cani da slitta di Leonhard Seppala, un musher norvegese, ovvero un conducente di una muta di cani da slitta. L’uomo aveva addestrato i due cani nei primi del Novecento per il traino della slitta, preparandoli per una spedizione al Polo Nord per esplorare una terra misteriosa. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la spedizione venne annullata. Nel gennaio 1925, la città dove viveva il musher, trasferitosi in Alaska a Nome, venne colpita da un’epidemia di difterite, una malattia mortale soprattutto per i bambini.

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Anche l’unica figlia di Seppala, Sigrid, contrasse la malattia. L’unica cura disponibile all’epoca era un’antitossina definita anche siero. Per recuperarla, però, era necessario affrontare un viaggio tra i ghiacci dell’Alaska. Seppala decise di tentare l’unica via possibile per salvare la figlia e la popolazione del villaggio e così partì il 28 gennaio. Venne così organizzata una staffetta di venti mute di cani da slitta che si assunsero il compito di trasportare l’antitossina da Nenana a Nome, distanti 600 miglia. Seppala prese una scorciatoia per recuperare un giorno di viaggio, passando per Norton Sound. Dopo 3 giorni di viaggio e 270 chilometri percorsi Seppala incontrò il musher proveniente da Nenana, Henry Ivanoff, che aveva con sé il siero, ma non se ne rese neppure conto. Quando finalmente il siero passò a Seppala, l’uomo dovette decidere se tornare indietro con la tempesta in arrivo e al buio, oppure prendere la strada più lunga il giorno dopo.

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Togo è stato il principale cane da slitta e capo squadra del musher norvegese Leonhard Seppala, nonché uno dei protagonisti della corsa del siero del 1925 (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

I venti, però, divennero così intensi da rallentare la spedizione. L’abilità di Seppala e la forza dei cani ebbero la meglio sula tormenta. Seppala riuscì a consegnare il siero al musher successivo della staffetta che, percorsi altri 126 chilometri, riuscì finalmente a portare il medicinale a destinazione. Erano le 5.30 del mattino del 2 febbraio 1925. I protagonisti dell’eroica impresa furono i cani. Togo nacque nel 1913: il suo nome originario era Cugu, che in lingua sami significa “cucciolo”. Prese il nome di Togo dall’ammiraglio giapponese, Tōgō Heihachirō. Balto aveva 6 anni in meno di Togo e guidò la slitta in testa alla muta nell’ultimo tratto della cords al siero.

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Togo fece il tratto più lungo e pericoloso della staffetta: il gruppo di cani, da lui guidato, percorse circa 420 km in totale, contro gli 85 dalla squadra di Balto e distanze ancora inferiori dalle rimanenti 18 squadre di cani da slitta.

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Leonhard Seppala, insieme al cane Togo (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Balto, essendo il cane che completò la corsa a Nome, divenne così famoso e onorato con un cortometraggio girato nello stesso anno e con una statua nel Central Park di New York (1927, di Frederick George Roth, noto scultore di animali dell’epoca).

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Balto e Togo, i cani da slitta di Leonhard Seppala, che salvarono la popolazione della città (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Ci sono film che riescono a conquistare il cuore di tutti coloro che li guardano, appassionando generazioni e generazioni di spettatori non solo umani ma anche appartenenti a specie diverse. Gli animali sono spesso i protagonisti di numerosi film d’animazione per bambini, soprattutto di quelli realizzati dalla Walt Disney Productions. Tra le numerose pellicole destinate a diventare iconiche, gli amanti degli animali domestici, in particolare dei gatti, non potranno perdere il nuovo film di Steven Spielberg: Flow.

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La storia di Togo e Balto è stata rappresentata in diversi adattamenti cinematografici, primo tra tutti il film d’animazione del 1995 “Balto” della casa produttrice Amblimation. Nel 2019 è stata girata anche una seconda pellicola chiamata “Togo – Una grande amicizia“, un film drammatico diretto da Ericson Core. Più recentemente la Walt Disney ha proposto un live action sulla storia dei due eroici cani da slitta. In vista del centenario dell’impresa probabilmente verranno realizzate altre opere per celebrare Togo e Balto. (di Elisabetta Guglielmi)

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