La strage di randagi a Karachi: quello che stanno facendo le associazioni animaliste

La strage di randagi a Karachi: quello che stanno facendo le associazioni animaliste

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Una strage di massa approvata dalla municipalità di Karachi, la megalopoli pakistana, dove le autorità dal mese di agosto stanno uccidendo centinaia di cani randagi, morti avvelenati.

Secondo le stime, ci sarebbero circa 35mila cani randagi. Il responsabile del dipartimento salute e igiene pubblica, Maqsood Memon ha giustificato la strage, ricordando che “ci sono numerose denunce per aggressioni di cani, tra i quali i bambini riportano le ferite più gravi”.

Un dato confermato dai veterinari locali che stimano circa 15mila morsi di cani all’anno. Tuttavia, come evidenzia il dott. Isma Gheewala, che dirige una clinica veterinaria di un centro di recupero, il problema è anche culturale, in quanto i bambini sono abituati a cacciare i cani che reagiscono all’aggressione delle persone.

Inoltre, vi è anche il punto di vista religioso. Secondo l’Islam, il cane è un animale impuro e non acconsente a che sia ospitato in casa.

L’uccisione dei cani viene effettuata sia per avvelenamento che con le armi da fuoco. Se nel primo caso, l’animale è destinato ad una morte orrenda nel secondo dei casi, i cani restano feriti e hanno bisogno di cure.

Ecco perché le associazioni locali, come la Fondazione Edhi che ha un servizio di ambulanze, provvedono a recuperare, accogliere e a curare cura tutti gli animali trovati in condizioni disperate per le strade, provvedendo a curarli e a reinserirli in libertà.

L’organizzazione non-profit SOS Animal Pakistan (SAP), in collaborazione con l’associazione Home for Paws and Claws, hanno aderito alle iniziative della Edhi Foundation avviando un’attività di recupero animali randagi con l’obiettivo di vaccinarli, sterilizzarli e portati in un rifugio per essere adottati.

I volontari sono contrari all’abbattimento di massa e con le attività dell’associazione stanno cercando di controllare la popolazione dei randagi e di sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto per gli animali con una campagna “Save our Strays” (Salva i nostri randagi). Tra gli altri fenomeni riscontrati, è che spesso i cani adottati vengono abbandonati appena si presentano alcune patologie o problemi.

Per le associazioni, oltre alla sterilizzazione, l’elemento più importante è quello di cambiare la mentalità e il punto di vista della popolazione nei riguardi degli animali.
Non a caso, un volontario ha commentato: “Allah ha creato i cani e di certo non li ha creati per farli uccidere”.

 

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