Drammatiche le conseguenze del passaggio degli uragani, come avvenuto in Texas con Harvey. Migliaia anche gli animali salvati dalla furia di Irma. Tra questi c’è Duncan, un pitbull trovato ad Atlanta, con il muso coperto di ferite e tagli. Il cane è stato accolto dai volontari dal LifeLine Animal Project, che si occupa di salvare e curare animali in difficoltà. Ora però Duncan deve trovare una nuova famiglia.
Queste le parole di Sarah Rosenberg, responsabile dell’associazione: “Ho guardato il suo muso e ho capito che è sopravvissuto a un vero inferno. Ma i suoi occhi sono dolci e caldi, sembrava volesse solo un abbraccio”. Duncan infatti si è fatto coccolare dai volontari, che hanno scoperto diversi segni sul muso. Non avrebbero tutti a che fare però con l’uragano Irma, segno che forse il pitbull ha avuto un passato difficile.
Karen Hirsch, portavoce dell’associazione, ha rilevato: “Quando arrivano da noi, i cani sono stati abusati e talvolta non sopravvivono per le ferite che hanno subito. Ogni volta che riusciamo a far sentire questi cani al sicuro e finalmente amati, allora sanno ripagare tutti i nostri sforzi con la gratitudine. E ci fanno capire che vale davvero la pena fare ciò che facciamo”.
Ma cosa fare di fronte a calamità naturali e incendi? Alcuni consigli utili arrivano da Oscar Grazioli, in un’intervento sul quotidiano ‘Il Giornale’. “L’impatto devastante delle catastrofi naturali, soprattutto inondazioni e incendi, sulla fauna selvatica va ben oltre la vita stessa”, sottolinea. Poi ricorda: “Implica spesso radicali cambiamenti dell’habitat che rendono la situazione drammatica al di là del numero di vittime”. Quello che possiamo fare è “sostenere, con donazioni, organismi di provata fiducia che si occupano di queste complesse dinamiche biologiche”.
Per quanto riguarda gli animali domestici, la cosa più importante è farsi trovare preparati. Spiega Oscar Grazioli: “Mentre il terribile uragano Irma si avvicinava alla Florida, centinaia di bollettini venivano emessi da migliaia di siti. Tra questi anche quelli (utilissimi) per chi aveva un animale. In questi casi è solo l’uomo che li può salvare”. Uno dei consigli più utili è “quello di dotarsi di un ben visibile adesivo da apporre sull’abitazione, che segnali il numero e la specie degli animali che vivono in casa”. Importante anche organizzare un rifugio, “ricordando che se non è sicuro per te non lo è neanche per il tuo animale”. Altra cosa importante è cercare qualcuno che possa essere disposto a tenere l’animale in luoghi sicuri.
Se invece cerchiamo riparo noi in posti sicuri ed evacuiamo, prepariamo prima un “piccolo kit d’emergenza che comprenda collari, guinzagli, un fischietto per richiamo, una cartella con i farmaci che assume, una sua foto recente, un collare con catarifrangenti, una medaglietta con i dati principali del proprietario, oltre ovviamente a cibo, acqua e coperta”. Per gli uccelli, “occorre ovviamente una gabbia con una coperta che mantenga il caldo e il buio oppure, nei mesi estivi, uno spray per inumidire periodicamente le penne”. Fondamentale infine un alimentatore temporizzato.
GM
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