Sei anni fa nella città di Asti è stato dato il via a un progetto che ha portato i canili ad essere vuoti, nonostante sia stato portato avanti più per una questione economica che animalista, i canili sono vuoti.
Asti , Piemonte circa 6 anni fa la casa circondariale di Quarto d’Asti si era trovata ad affrontare delle serie difficoltà economiche. Mantenere un eccellente servizio cinofilo antidroga per la polizia penitenziaria era diventato altamente costoso per le casse pubbliche.
Solitamente infatti, vengono addestrati per svolgere la mansione del cane anti droga dei cuccioli di pastore tedesco di alta genealogia e con il pedigree, ma procurarsi questi cani di razza era diventato inaccessibile per le casse comunali il costo di ogni singolo esemplare era insostenibile, e se avessero continuato così non sarebbe più stato possibile addestrare cani anti droga.
Così l’amministrazione del carcere per tagliare i costi, decise di adoperarsi per far si che il servizio venisse svolto comunque in maniera eccellente ma cercando di risparmiare il più possibile tagliando le spese .
Così decisero di volgere la loro attenzione in un luogo dove la maggior parte dei cani sfortunatamente erano destinati a passare una vita rinchiusi in una piccola cella in solitudine pur non avendo commesso alcun reato, il canile.
Fondamentalmente il progetto è iniziato come una prova infatti nessuno poteva garantire che quei cani chiusi da tempo nel canile potessero svolgere bene il lavoro di segugi antidroga.
L’addestramento dura circa 6 mesi e trasformare quei randagi in eccellenti cani poliziotto è stato un lavoro duro, ma dopo sei anni quella che era nata come una necessità economica è diventata la normalità.
L’addestramento ha infatti dato i suoi frutti , dopo i sei mesi di estenuante allenamento alcuni dei cani sono stati messi alla prova sul campo, e sono stati in grado di svolgere ogni compito in maniera eccelsa, sinonimo del fatto che non bisogna essere di razza per essere un ottimo cane della polizia.
I cani reclutati nell’arco di questi sei anni non provengono solo dal canile di Asti ma da molte strutture disseminate su tutto il territorio italiano.
Un altra iniziativa collegata successivamente al progetto e stata quella di scegliere anche tutte quelle razze di cani dove c’è pregiudizio come rottweiler, dobermann pitbull, facendo notare ai più scettici, come non sia la razza di questi esemplari a renderli pericolosi, ma l’addestramento che gli viene impartito.
Tutti i cani addestrati dalla scuola cinofila di Asti oltre a ricevere il giusto addestramento per il ritrovamento degli stupefacenti hanno ricevuto finalmente un posto adeguato per vivere la cosa di cui gli animali dei canili hanno più bisogno: l’affetto dell’essere umano. sopratutto quello del loro conduttore.
L.L.
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