Sta provocando un’amplia polemica, la notizia riguardante il possibile avvio di una nuova sperimentazione che prevede di far crescere organi umani all’interno di corpi di animali vivi come maiali o pecore.
Secondo quanto emerge, si tratta di un settore della ricerca scientifica che viene preso seriamente in considerazione da alcuni laboratori negli Stati Uniti per aprire nuove frontiere ai trapianti. Tuttavia, questo caso ha provocato un nuovo dibattito etico che sta ora coinvolgendo il National Institutes of Health (NIH), l’agenzia americana che si occupa della gestione delle ricerche.
TECNICA- Al momento si tratta ancora di una fase iniziale che consiste nell’iniezione di cellule staminali in embrioni animali da lasciare in gestazione nel corpo di un animale, per poter studiare le condizioni per far crescere degli organi umani. Ovvero, i ricercatori stanno studiando la possibilità di modificare il DNA animale in modo da renderlo incapace di sviluppare determinati organi, lasciando che siano le cellule umane a portare a termine il compito. In questo modo l’organo potrà essere impiegato per i trapianti. Per creare questi embrioni misti, i ricercatori stanno utilizzando delle tecniche d’avanguardia nel settore dell’ingegneria e manipolazione genetica, partendo con l’iniezione di cellule staminali umane in embrioni animali a cui manca l’organo che si vorrebbe far crescere come il cuore o il fegato. Successivamente questi embrioni vengono impiantati in maiali o pecore adulte e con ulteriori manipolazioni genetiche i ricercatori tentano di stimolare le cellule staminali a svilupparsi in organi umani. Ovvero il risultato potrebbe essere quello di un maiale con un braccio umano!
ANTEFATTI – Secondo le indiscrezioni trapelate da un approfondimento della rivista MIT Technology Review (Massachussetts Institute of Technology), nell’arco del 2015 sarebbero state “innescate” circa una ventina di gravidanze uomo-maiale o uomo-pecora anche se nessuna è stata portata a compimento, considerando le ripercussioni etiche del tema. Ma ad oggi, nessuno ne parla, né tanto meno sono stati resi noti i risultati di questi sperimenti.
I nuovi test sono prevalentemente condotti da alcuni istituti di ricerca tra cui il Salk Institute e le Università del Minnesota e della California che sfidano anche il divieto dell’Istituto Nazionale della Salute Usa (Nih), che nel mese di settembre 2015, aveva annunciato l’intenzione di sospendere i finanziamenti per le ricerche nelle quali “cellule staminali umane pluripotenti vengono introdotte all’interno di embrioni di vertebrati non umani in fase di pre-gastrulazione”, in attesa di deliberare e approfondire l’argomento sul piano etico. L’Agenzia governativa, come riporta l’Ansa, aveva espresso preoccupazioni sulla possibile alterazione dello “stato cognitivo” degli animali da cellule cerebrali umane.
SPERIMENTAZIONE SUI TOPI– La rivista online LifeNews.com, aveva riservato un articolo nel quale spiegava che alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin avevano trasferito con successo le cellule da embrioni umani direttamente nel cervello dei topi, rendendo topi più intelligenti. Gli scienziati dell’Università del Wisconsin e dell’Università di Rochester avevano poi pubblicato i dati di questa ricerca: ai topi era stata iniettata un’immunotossina che ha distrutto una parte del loro cervello, l’ippocampo (apprendimento, memoria e ragionamento spaziale), successivamente i ricercatori hanno sostituito le cellule danneggiate con delle cellule derivate da embrioni umani e a distanza di sei mesi le parti umane hanno sostituito quelle danneggiate e i topi hanno rivelato migliori attitudini nel risolvere determinati problemi ai quali venivano sottoposti come un labirinto e nell’apprendimento di azioni condizionate.
Affrontando il tema dei nuovi confini aperti recentemente dalla scienza, il bioetico dell’Nih David Resnik aveva reso l’immagine di questi sperimenti con una metafora diventata ormai nota in tutto il mondo: “Lo spettro di un topo intelligente intrappolato in un corpo di ratto che grida Voglio uscire da qua, diventi realtà”.
ORGANI IMPIANTATI- Già nel 2010, il biologo giapponese Hiromitsu Nakauchi, professore di genetica alla Stanford University, era riuscito a far crescere il pancreas di un ratto nel corpo di un topo. Mentre un gruppo di ricercatori della University of Minnesota guidato da Daniel Garry, ha recentemente ottenuto un finanziamento di 1,4 milioni di dollari dall’esercito USA per cercare di far crescere un cuore umano in un maiale. Garry è stato uno dei dodici firmatari di una lettera inviata all’agenzia americana con la quale accusava l’ente governativo di “aver creato una minaccia per il progresso” e di stare “proiettando un’ombra di negatività” sugli scienziati che lavorano in questo campo.
Questo dibattito non è certo una novità e come ha evidenziato il blog luniversovibra nel 2013 la stessa Accademia britannica di Scienze Mediche aveva pubblicato i risultati di un rapporto sul tema “animali contenenti materiale umano”, nel quale veniva evidenziato che la maggior parte delle ricerche di questo tipo erano consentite con alcune obiezioni etiche tra cui allevare un animale con lo sperma umano o le uova umane, oppure il creare un primate non umano con un cervello umanizzato.
Un articolo del 2012 di news.discovery aveva riassunto riassunto le varie sperimentazione effettuate in questo senso per la creazione di ibridi tra cui: uova di coniglio con cellule umane, maiali con sangue umano, pecore con fegato umano, fegato di topo con cellule umane, ovuli umani in mucche, proteine ibride gatto-uomo e infine come segnalato prima, topo con cervello umano
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