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La piccola Matilde torna a camminare grazie al suo amico Poldi

Nel 2016 venne promossa una raccolta fondi sulla piattaforma crowfounding buonacausa.org, per il Progetto Robin dedicato ad una bambina di nome Matilde, affetta da un raro deficit motorio e per la quale addestrare un compagno a 4zampe che riuscisse a stare al suo fianco aiutandola nella deambulazione.

Infatti, la piccola Matilde a causa della sua patologia ha problemi a stare in equilibrio. Una condizione che limita la sua libertà quotidiana e la costringe alla sedie a rotelle. Eppure, per alcuni esperti vi era un’opportunità quella di trovarle un compagno peloso che la seguisse ovunque.

Attraverso il centro Austriaco Ilztaler REHA – Hundeschule, diretto da Maria Gerstman, è stato avvitamento l’addestramento di un cucciolo nel 2016, per poterlo affiancare a Matilde.E così è stato. Dopo diversi mesi di lezioni, il piccolo Poldi è finalmente arrivato da Matilde.

Purtroppo, nel Belpaese, spiegano i promotori del progetto, non vi sono leggi o finanziamenti mirati all’addestramento di cani guida per le persone affette da handicap. Ecco perché, sottolineano i volontari del Progetto Robin, “grazie alla raccolta fondi abbiamo raggiunto circa 20.000 euro per l’acquisto del cane-guida per Matilde. Ora Poldi potrà dare una nuova vita alla piccola Matilde . Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni, partendo proprio dal comune di Napoli”.

@Facebook/Associazione Progetto Robin

Considerando il successo dell’iniziativa, i volontari hanno deciso di portare avanti il Progetto Robin, “al fine garantire un supporto economico a tutti quei bambini che, come Matilde, sono alla ricerca del loro equilibrio libero”. Secondo quanto viene evidenziato “in Italia non esistono centri di addestramento per cani sostegno e lo Stato italiano, pur riconoscendo la gravità del problema handicap, non riconosce alcun tipo di contributo economico per l’acquisto di un cane sostegno, il cui costo è compreso tra i quindicimila e i ventimila euro, a seconda del numero di ore di addestramento necessarie”.

Una realtà che potrebbe contribuire a cambiare la vita a molte persone e bambini, trasformando la vita di ogni giorno in un sogno, aiutando i portatori di handicap a superare molte barriere e ostacoli.

Un altro mondo è possibile e vi è sempre un’alternativa. Basta aprire gli occhi e andare oltre ad ogni forma di discriminazione e ignoranza. L’Associazione Progetto Robin è stata pertanto presentata lo scorso 8 giugno, nell’ambito di una piccola iniziativa a Napoli: riflettori spenti, niente clamore mediatico, ma tanta umanità. In tal senso si tratta sicuramente di un esempio da sostenere.

Per maggiori informazioni, ecco la pagina facebook

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