La nuova normativa potrebbe vietare i bassotti e molte altre razze di cani. Ecco perché e in quali Stati

La nuova normativa potrebbe vietare i bassotti e molte altre razze di cani. Ecco perché e in quali Stati

Una nuova normativa potrebbe vietare i Bassotti tedeschi e molte altre razze di cani: ecco quali sono gli Stati che hanno proposto il decreto e quali sono le motivazioni.

Divieto dei cani di razza Bassotto
Il divieto dei cani di razza Bassotto stabilito dalla normativa (Screenshot Canva – amoreaquattrozampe.it)

Negli ultimi decenni è incrementato notevolmente il numero delle leggi per garantire il benessere degli animali domestici. Alcune di queste leggi sono accolte con favore dalla maggior parte delle persone, altre invece creano dissidi tra la popolazione. Non tutti gli emendamenti, infatti, sono ben accolti dalla cittadinanza. Un esempio è una legge pensata per proteggere gli animali che dovrebbe però vietare i cani Bassotti e molte altre razze canine in alcuni Stati. Ecco cosa prevede il decreto.

La normativa tedesca che potrebbe vietare i cani di razza Bassotto: le motivazioni della normativa

La nuova normativa dovrebbe essere attuata in Germania, paese nel quale diverse razze di cani potrebbero divenire illegali.

cani bassotti vietati in Germania
La Germania vieterà i Bassotti e altre razze di cani (Screenshot Canva – amoreaquattrozampe.it)

La bozza della nuova “Legge per la protezione degli animali” illustra le motivazioni per le quali la Germania vuole vietare alcune razze di cani tra cui i Bassotti tedeschi, i Beagle o i Carlino. Il disegno di legge presentato dal governo è finalizzato ad adottare misure più rigorose per eliminare gli allevamenti di queste razze.

Cagnolini di razza Bassotto dal manto marrone e nero
Cagnolini di razza Bassotto dal manto marrone e nero (Screenshot Canva – amoreaquattrozampe.it)

Secondo quanto riportato da Sky News, la bozza di legge illustra una serie di caratteristiche fisiche svantaggiose possedute dai cani di razza Bassotto, Beagle e Carlino. Queste razze sono sprovviste di pelliccia, hanno una ridotta aspettativa di vita e hanno anomalie dell’apparato scheletrico e di quello dentale.

L’Associazione Canina Tedesca si è mostrata contraria alla “Legge per la protezione degli animali”. È stata quindi lanciata una petizione per vietate tale emendamento. Secondo l’Associazione, quanto definito nella bozza di legge potrebbe andare incontro a fraintendimenti ed essere oggetto di interpretazioni scorrette della legge stessa, andando a colpire tutte le razze canine che si allontanano dal Pastore tedesco.

L’Associazione chiede che le caratteristiche elencate nel decreto vengano avvalorate da dati scientifici. La petizione ha già raggiunto le oltre quattordicimila firme. A esprimere dubbi sulla bozza di legge sono stati gli stessi medici veterinari. La dottoressa del Cornell College of Veterinary Medicine, Philippa Johnson, ha dichiarato al Daily Mail che nella sua esperienza clinica, il numero di cani di razza Bassotto ai quali è stato diagnosticato uno dislocamento del disco intervertebrale non è maggiore di cani appartenenti ad altre razze.

Il disegno legge pensato per i Bassotti non è l’unico nel suo genere. Per i gatti, ad esempio, in moltissimi Paesi sono vietati i felini di razza Scottish Fold, che soffrono di dolorose malattie degenerative delle articolazioni con conseguenze gravi sulla loro salute fisica.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Un gatto di razza Scottish Fold diventa protagonista di un film di spionaggio: la decisione suscita la preoccupazione dei veterinari e degli animalisti

I cani di razza Bassotto, però, in genere non hanno la stessa probabilità di presentare problemi di salute come i gatti Scottish Fold. I Bassotti sono frutto di una selezione umana. Allevati per la prima volta nel periodo medioevale dai cacciatori, questi cani erano utilizzati per stanare le prede grazie alla loro corporatura minuta. Non è ancora sicuro se la legge verrà approvata. Di certo però, sono moltissime le persone che si stanno opponendo a questo decreto. (di Elisabetta Guglielmi)

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