La natura in un murales, l’artista venezuelano sensibilizza gli uomini verso l’importanza della lotta alla plastica e le bellezza dell’ambiente
L’abbondanza della plastica, nel corso degli ultimi anni, ha purtroppo messo a dura prova la vita degli animali. Molti di essi non ce l’hanno fatta e l’ambiente continua a soffrire. Al riguardo sono tanti gli artisti che hanno deciso di offrire un loro personale contributo per la risoluzione del problema. Uno di questi è Oscar Olivares il 23enne venezuelano che ha deciso di unire sensibilità e talento in un enorme murales costruito solo con tappi di bottiglia. L’opera d’arte è stata realizzata nel cuore di Caracas e raffigura due splendidi esemplari di pappagalli in volo sulla città.
Il murales si trova, precisamente, nel quartiere di El Hatillo ed è composto da 200.000 tappi di bottiglia e contenitori di plastica. Tre i mesi per realizzarlo, dove sono stati raffigurati gli elementi naturali tipici del Venezuela. Il colore messo maggiormente in risalto è il giallo che rimanda alle tele del celebre artista Van Gogh.
L’obiettivo dell’opera è chiaro e conciso: sensibilizzare il cittadino sui temi dell’ambiente e dello spreco di plastica nel mondo. Un messaggio dunque, diffuso non solo attraverso l’arte ma anche mediante la valorizzazione della città. Il motivo? La zona di El Hatillo negli ultimi tempi era divenuta una vera e propria discarica e con questo capolavoro acquista la rilevanza che merita. Inoltre, il capolavoro artistico è ritenuto uno delle opere più grandi di tutto il Venezuela. L’opera artistica di Oscar rappresenta un tributo a tutte le bellezze e i colori del sud America con particolare riguardo verso tutte le bellezze che fanno parte della natura.
Un esempio lodevole per tutti gli animali, considerando il fatto che la plastica rappresenta un forte pericolo soprattutto per essi. Tra le specie più a rischio, sono inclusi gli animali marini vittime di tonnellate di materie plastiche accumulate nelle discariche e disperse negli ambienti naturali. Una sorta di bomba ecologica che compromette ancora di più il precario equilibrio degli ecosistemi marini a causa della minaccia della pesca industriale. Una situazione allarmante resa nota dalle statistiche secondo le quali, entro il 2050 il 90 % degli uccelli avrà la plastica all’interno del loro corpo.
Già nel 2016 le prospettive non erano incoraggianti; secondo il rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite i rifiuti marini minacciano la sopravvivenza di oltre 800 specie animali. Quest’ultimi non hanno molte speranze di vita perché o non ce la fanno oppure rimarranno intrappolati nei rifiuti. Gli animali a rischio non sono solo quelli grandi ma anche gli organismi più piccoli come cozze, ostriche, coralli, plancton. Inoltre, la plastica costituisce un serio pericolo per le tartarughe marine le quali non potranno crescere correttamente e potranno mettere a repentaglio intere popolazioni.
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Benedicta Felice
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