Diventano ormai purtroppo parte della quotidianità brutali vicende di maltrattamento di animali. Il riconoscimento giuridico come esseri senzienti, appena approvato in Spagna e già in vigore in diversi Paesi europei, potrebbe divenire un deterrente per evitare certi atti vigliacchi e crudeli. Come quello di cui è stata vittima Gina, una cagna da caccia di poco più di due anni. L’animale è stato rinvenuto morto dentro un frigorifero.
Cosa è accaduto ha provato a spiegarlo Filippo Gamberucci, il veterinario che ha effettuato i rilievi post mortem: “Dall’autopsia, emergono lesioni presumibilmente compatibili con una morte da soffocamento indotto. Il condizionale, lo preciso, è d’obbligo. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, quindi non è così scontato che sia stata ammazzata. Ma si è potuto riscontrare un sanguinamento abbondante a livello respiratorio. Non abbiamo la certezza matematica che la cagna sia stata uccisa, ma i primi rilievi sono presumibilmente compatibili con una morte violenta”.
Il frigorifero aveva la spina scattata e Luca Cecchelli, un cacciatore di Mazzolla e proprietario di Gina, lo utilizzava come dispensa per il cibo di cani. Egli stesso ha denunciato quanto accaduto: “Avevo segnalato la scomparsa della mia cagnetta da diversi giorni. Ho presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri ma non ho alcun sospetto particolare”. La notizia viene riportata dal quotidiano ‘La Nazione’.
Una vicenda che si tinge di giallo
La povera cagnetta Gina ha subito una fine atroce, che si tinge di giallo. Sparita nel nulla, viene ritrovata dopo giorni e il suo proprietario è sconvolto, dopo aver fatto denuncia ai Carabinieri. I militari dell’Arma vogliono vederci chiaro ora, mentre Gavol, l’associazione che da anni è in prima linea per la difesa degli animali, sembra avere pochi dubbi.
Questa la ricostruzione dell’accaduto, che arriva attraverso Facebook: “Non smettiamo di indignarci davanti alla violenza. La canina springer è stata rubata dal suo box e ritrovata dai proprietari in un congelatore. Sapete tutti ciò che pensiamo sulla caccia, ma questi episodi dovrebbero far riflettere anche i cacciatori stessi. Uccidere animali per piacere o per soldi non può generare che violenza. Speriamo che questo episodio faccia veramente riflettere chi di questa attività si gloria e che qualcuno trovi il coraggio di denunciare e raccontare”.
In sostanza, stando a sentire la ricostruzione dell’associazione, Gina è stata brutalmente uccisa in un atto di ritorsione contro il proprietario. C’è un’altra ipotesi: la cagnetta si sarebbe lasciata attrarre dal cibo nel frigo e poi è rimasta incastrata, morendo atrocemente di asfissia. L’ipotesi della morte accidentale sembra corroborata dal fatto che non ci sono segni di effrazione sul posto.
GM