La missione spirituale del colibrì: portare auguri di amore all’umanità

La missione spirituale del colibrì: portare auguri di amore all’umanità

La missione del colibrì una creatura magica protagonista di leggende e parabole tramandate dagli antichi Maya ai giorni nostri

Colibrì una creatura magica (Foto Pixabay)
Colibrì una creatura magica (Foto Pixabay)

Il colibrì è uno degli animali tra i più affascinanti al mondo. Leggerezza, colori e la capacità di rimanere quasi immobile nell’aria, lo rende un animale davvero unico nel suo genere. Sarà per tutti questi motivi che intorno alla sua figura aleggia una leggenda creata dagli antichi Maya che attribuivano a tale creatura una missione speciale…

La missione del colibrì, una creatura speciale ricca di significato

Il colibrì in volo (Foto Pixabay)
Il colibrì in volo (Foto Pixabay)

Il principio di tale leggenda ha inizio durante la creazione di ogni singolo animale da parte degli dei. Ciascuno di essi era stato creato con un compito ben preciso, ma al termine della distribuzione dei ruoli, si resero conto che mancava qualcosa di molto importante: un messaggero. Quest’ultimo aveva la funzione di trasportare messaggi, pensieri e desideri da un luogo all’altro ma mancava la componente primaria ossia una figura in carne e ossa che lo rappresentasse. Così decisero di creare un nuovo animale che potesse ricoprire alla perfezione tale ruolo e pensarono al colibrì.

La creazione però non fu istantanea e per così’ dire, “normale”. Gli dei presero una pietra di giada incidendo su di essa una freccia la quale simboleggia il viaggio. Dopo un paio di giorni, soffiarono talmente forte da permettere alla freccia di attraversare il cielo e trasformasi in un meraviglioso uccello multicolore. Le sue ali avevano la particolare qualità di avvicinarsi ai fiori più delicati senza il bisogno di muovere un petalo, riuscendo a brillare al sole come gocce di pioggia. Il colibrì cominciò con grande entusiasmo a mantenere fede al suo scopo di vita: trasportare pensieri e messaggi. La sua bellezza non passò inosservata, attirando purtroppo le invidie di alcuni uomini che vollero catturare il tenero uccellino. Il loro crudele proposito si scontrò con l’ira degli dei che dissero: “Se qualcuno oserà prendere ancora un colibrì, verrà punito con la morte“.

Ecco il motivo per il quale è impossibile catturare un colibrì. Inoltre, la leggenda continua dicendo che se da lontano, qualcuno nota questo animale manda auguri e amore. Per i Maya dunque il colibrì era ritenuto un animale sacro, in grado di donare guarigione e speranza. E non è finita qui perché accanto a tale leggenda sorge anche una parabola dai contenuti altrettanto importanti da mettere in pratica.

La parabola che insegna l’altruismo

Il veloce battito di ali del colibrì (Foto Pixabay)
Il veloce battito di ali del colibrì (Foto Pixabay)

La parabola narra che in una grande e antica foresta vivessero tantissime specie di animali. Un giorno, l’arrivo dell’estate tramutò il luogo puro e incontaminato, in una foresta arida, a causa degli incendi che l’avevano colpita. Tra tanti animali, un piccolo colibrì decise di volare in direzione opposta agli altri fino a giungere vicino ad un lago. Qui prese minuscole gocce d’acqua al fine di gettarle sulle fiamme. Incuriositi, gli altri animali lo osservarono e gli chiesero: “Perché non scappi dal fuoco?” E il colibrì rispose: ” La foresta è il mio nido, la mia vita, non voglio che scompaia. Raccolgo l’acqua e la riverso sulle fiamme per calmare il fuoco.” Ma gli animali non compresero i suoi sforzi, vanificando il lavoro svolto.

Nonostante le critiche, il piccolo uccellino continuò il suo lavoro senza fermarsi. La parabola insegna che ognuno di noi può rendersi utile in una situazione di pericolo, mettendo in pratica l’altruismo e la generosità verso i nostri simili e non. Fare la nostra parte, invoglia di sicuro anche tutti gli altri ed è fondamentale per vivere secondo uno spirito di unione e fratellanza. Il colibrì è un animale magico, facciamo in modo che i suoi messaggi diventino i nostri.

Potrebbe interessarti anche:

Benedicta Felice

 

 

Gestione cookie