Oltre ad intervenire sul sistema immunitario dell’animale, bisogna sempre sostenere la funzionalità epatica e renale con drenanti a maggior ragione se si pratica la chemioterapia che con la sua tossicità provoca non pochi problemi in tutti gli organi compreso il sistema emopoietico con anemie e leucopenie.
I funghi hanno la capacità di stimolare il sistema immunitario quando esso è depresso, evitando così di nutrire le malattie definite autoimmuni. I funghi, poiché contengono molte fibre, fungono da nutrimento prebiotico sulla popolazione batterica benefica della flora intestinale, in questo modo si riesce a controllare e contenere la crescita dei batteri nocivi e a favorire quella dei batteri fisiologici.
Le sostanze più attive da un punto di vista biologico contenute nei funghi sono i betaglucani, dei quali è ormai dimostrata l’azione di attivazione e stimolazione del sistema, che sarà costantemente in uno stato di allerta e, quindi, pronto a contrastare con rapidità gli attacchi dell’ambiente esterno, come le infezioni microbiche virali, batteriche, micotiche, o dell’interno, difendendolo da eventuali cellule tumorali.
I funghi maggiormente utilizzati nella pratica veterinaria sono: il Ganoderma o Reishi, il Cordyceps (Cordyceps chinensis), lo Shiitake (Lentinula edodes), il Maitake (Grifola frondosa), l’Hericium erinaceus, il Coprinus comatus, il Polyporus umbellatus, l’Agaricus blazei Murril (ABM).
In alcuni preparati possono essere associati due o più funghi. Inoltre, possono essere venduti come fungo intero o estratto a seconda dell’attività che vogliamo ottenere.
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