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La Micoterapia: immuno nutrizione per cani e gatti (prima parte)

La micoterapia è una branca della fitoterapia che prevede l’utilizzo dei principi attivi dei funghi medicinali per migliorare la salute dell’animale.  E’ sempre più alto il numero di utenti che si affida a prevenzione naturale per la cura dei tumori negli animali, anche in associazione a farmaci chemioterapici. Prendiamo ad esempio un cane colpito da neoplasia, la prima cosa che dovremo fare è mantenere l’organismo in salute magari aiutandolo con fitoterapici. A tal proposito sono stati scoperti dei funghi immunomodulanti come il Coriolus versicolor, Lentinus edodes (Shitake) e Agaricus brasiliensis (Agaricus Blazei Murrill) che salvaguardano la microflora intestinale spesso danneggiata da farmaci e chemioterapici.
Oltre ad intervenire sul sistema immunitario dell’animale, bisogna sempre sostenere la funzionalità epatica e renale con drenanti a maggior ragione se si pratica la chemioterapia che con la sua tossicità provoca non pochi problemi in tutti gli organi compreso il sistema emopoietico con anemie e leucopenie.

Ormai da tempo la micoterapia è un valido supporto per la prevenzione e la terapia dei tumori, e delle malattie cronico degenerative del cane e nel gatto. Ciascun fungo medicato serve a funzioni specifiche, ognuno con un meccanismo d’azione che lo distingue. I funghi impiegati sono circa una decina. Spesso le terapie prevedono l’uso di più funghi per potenziare il raggio d’azione e migliorare l’attività terapeutica. Migliorano l’azione dei farmaci quando associati potenziano l’attività dei chemioterapici e della radioterapia, permettendo una riduzione del dosaggio e, quindi, della loro tossicità.

I funghi hanno la capacità di stimolare il sistema immunitario quando esso è depresso, evitando così di nutrire le malattie definite autoimmuni. I funghi, poiché contengono molte fibre, fungono da nutrimento prebiotico sulla popolazione batterica benefica della flora intestinale, in questo modo si riesce a controllare e contenere la crescita dei batteri nocivi e a favorire quella dei batteri fisiologici.

Le sostanze più attive da un punto di vista biologico contenute nei funghi sono i betaglucani, dei quali è ormai dimostrata l’azione di attivazione e stimolazione del sistema, che sarà costantemente in uno stato di allerta e, quindi, pronto a contrastare con rapidità gli attacchi dell’ambiente esterno, come le infezioni microbiche virali, batteriche, micotiche, o dell’interno, difendendolo da eventuali cellule tumorali.

Riguardo alla somministrazione dei funghi, importante è la costanza che in genere non deve essere inferiore a tre mesi, intervallando 2 o 3 cicli l’anno, e associando la vitamina C, fondamentale per migliorare l’assimilazione del fungo a livello intestinale. Alcuni cani e gatti sono intolleranti ai funghi e possono manifestare gonfiore, prurito, a volte vomito e diarrea e in tal caso la terapia deve essere sospesa. Tocca allo specialista riconoscere il fungo specifico per quella patologia, valutando anche il dosaggio in relazione alla gravità, se per un uso preventivo o terapeutico.

I funghi maggiormente utilizzati nella pratica veterinaria sono: il Ganoderma o Reishi, il Cordyceps (Cordyceps chinensis), lo Shiitake (Lentinula edodes), il Maitake (Grifola frondosa), l’Hericium erinaceus, il Coprinus comatus, il Polyporus umbellatus, l’Agaricus blazei Murril (ABM).

In alcuni preparati possono essere associati due o più funghi. Inoltre, possono essere venduti come fungo intero o estratto a seconda dell’attività che vogliamo ottenere.

Beatrice Masi

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