A volte ci chiediamo se la tecnologia può veramente migliorare la nostra vita. La realtà virtuale odierna ha certamente spalancato nuove frontiere, che non avremmo potuto sperimentare altrimenti. E così, cellulari, tablet e smartphone vengono a sostituire una realtà che filtra attraverso lo schermo… Dai selfie ai video, fino a social, la comunicazione di massa passa attraverso i neologismi delle rete, tra chat, link e “mi piace” per non parlare del ritocco delle foto, per ottenere l’immagine perfetta di noi stessi.
In questo contesto, l’avanguardia tecnologica associata alla ricerca scientifica delle neuroscienze ha migliorato la vita a numerose persone con disabilità, tra protesi e strumenti per non vedenti o persone non udenti. Progressi e scoperte encomiabili che al contempo fanno da contraltare a quello che viene esteso forse per eccesso a tutto quello che ci circonda, come la domotica che vuole semplificare il nostro stile di vita, in parte condizionandolo e limitandolo alla filo della corrente di cui siamo inesorabilmente dipendenti.
Un circuito o un corto circuito esistenziale che ci allontana sempre più dalla natura, in un contesto artificiale e che ci porta ad interrogarsi sull’invenzione di un gruppo di ricercatori e ingegneri informatici dell’Università del North Caroline che hanno progettato una pettorina high-tech che collega il cane all’uomo, con lo scopo di migliora la comunicazione tra le due specie.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica IEEE Intelligent Systems e consiste nella creazione di una pettorina collegata ad un computer che interpreta il linguaggio del corpo di fido e che al contempo invierà dei messaggi attraverso un collegamento USB wireless, una webcam e un microfono al padrone.
Per collegare il movimento dei cani sono stati disposti dei sensori che permettono di trasmettere al proprietario ogni movimento di fido: quando dorme, quando corre oppure…..
Inoltre, come riporta scienzamente.com, sulla cyber pettorina sono disposti anche degli altoparlanti che permettono di tradurre la posizione del cane con un messaggio inviato al proprietario così come dei sensori termici che controllano la temperatura corporea e la frequenza cardiaca del cane e fare in modo che il proprietario sia consapevole dello stato emotivo del suo fido, intervenendo se necessario.
Oltre all’ambito domestico, la pettorina è destinata in realtà a migliorare la vita tra il cane e il non vedente. Ecco perché, i ricercatori, rassicurano gli animalisti, spiegando che non si tratta di una volontà di teleguidare il cane.
E per fortuna! Altrimenti, ci saremmo chiesti i motivi e gli scopi di questa ricerca, alimentando il dibattito, con la solita polemica sul perché allontanarsi dalla natura e togliere all’uomo le facoltà di interagire in modo soggettivo ed empatico con il proprio animale, facendo a meno di una delle facoltà più belle che le sono rimaste per osservare il mondo: ovvero la contemplazione!
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