Mario Bartoli ha anche scritto un libro per raccontare del suo dramma e dell’amore per Kyra. “Dopo di Te, Lei”, il titolo del libro il cui ricavato viene devoluto in beneficenza ai ragazzi autistici. All’interno, è presente una lettera “immaginaria” di Kyra, in cui il cane ‘racconta’ delle visite al loculo di Christian, praticamente quotidiane.
Questa la lettera di Kyra: “Ciao Christian, stamattina sono venuta trovarti insieme a Mario. Giunta davanti al tuo loculo, mi sono soffermata a lungo a guardarti dalla foto che ti ritrae sopra la tua lapide e fissando la profondità del tuo sguardo ho pensato ‘Che eri proprio bello!!’. Sei ‘andato via’ troppo presto mio piccolo padroncino e così non ho avuto la gioia di conoscerti, di giocare con te, di ricevere le tue carezze e non ho potuto riversarti le mie leccate sul tuo bellissimo volto. Però vivendo costantemente con il tuo babbo Mario, è come se noi due in qualche modo si fosse cresciuti insieme, perché non passa un giorno senza che lui mi parli di Te”.
Si legge ancora nella missiva immaginaria: “E così con il tempo attraverso i racconti del tuo babbo, conosco tutto di te. So che eri innamorato della Vita, che avevi un sorriso bellissimo, travolgente e solare, era travolgente come lo era la tua voglia sfrenata di vivere. Mario mi ha raccontato anche quello che ti piaceva fare e delle tante marachelle che combinavi, ne hai combinate davvero tante Christian!!”.
“Ma tanto sapevi che il tuo babbo non era buono a rimproverarti e che ti avrebbe perdonato qualsiasi guaio combinavi”, dice la cagnetta. E Kyra, per bocca del suo padrone, continua: “Ma la cosa che più mi piace sentirmi raccontare dal tuo babbo, e che mi fa sentire orgogliosa di avere un padroncino come Te, è che quando Tu sei ‘volato in Paradiso’ hai donato la Vita a sette ragazzi della tua stessa età, e quando Mario mi racconta di questa tua meravigliosa e significativa scelta, dall’intensità delle sue parole riesco a percepire quanto lui ti ami ancora”.
Mario vive nel ricordo del figlio prematuramente scomparso: “Per il tuo babbo parlarmi di Te, è come una linfa vitale, mentre racconta la tua breve vita”. E poi: “I suoi occhi sempre velati di tristezza d’incanto s’illuminano e un sorriso smagliante compare nel suo volto provato”. La lettera ricorda: “Ora Tu sei un Angelo,un bellissimo Angelo, e perciò ti chiedo padroncino mio di vegliare da lassù sul tuo adorato fratello Jacopo e sul tuo grande babbo Mario”. Quindi conclude: “Ciao Christian, tornerò ancora a trovarti. Quando un giorno oltrepasserò il Ponte dell’Arcobaleno potrò finalmente incontrarti. Cosi giocheremo insieme e potrò ricevere le tue carezze, staremo per sempre insieme”.
GM
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