La storia del “cucciolo gigante” Kodak, raccolta in un video, commuove la rete: il cane cerca una casa dopo il suo salvataggio.
La richiesta di adozione per il “cucciolo gigante” di nome Kodak continua senza sosta dopo il suo salvataggio. Il video del cane Corso – di grande dimensioni, nonostante la sua tenera età – potrebbe uscire ad attirare l’attenzione degli amanti degli animali a cui è stato indirizzato pubblicamente proprio in questi ultimi giorni.
A prendersi attualmente cura di lui – dal momento in cui è avvenuto il suo fortuito salvataggio – è il centro di accoglienza “Mount Noddy” per quattro zampe della RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), con sede a Chichester, una cittadina inglese nella contea del West Sussex.
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Kodak è stato accolto con amore nella struttura quando aveva soltanto un anno. E, come riporta un recente post condiviso su Facebook lo scorso agosto dall’associazione inglese, impegnata per la prevenzione dei maltrattamenti sugli animali, purtroppo a sei mesi di distanza – dal suo caloroso benvenuto nella nota struttura – il “cucciolo gigante” non è ancora stato adottato.
A intervenire in prima persona sulla mancata adozione dell’esemplare la responsabile dell’Associazione, Susan Botherway, rendendo pubblico un ulteriore appello per sensibilizzare le famiglie che potrebbero avere la possibilità di prendere in considerazione l’idea di far entrare nella loro vita il “piccolo grande Corso” dal lucido manto nero.
L’attenzione della manager si è pertanto voluta focalizzare sull'”essere ancora un cucciolo” di Kodak. Come si evince dalle dolci immagini riportare nel breve filmato di un minuto, in cui si mostrano le abilità dell’esemplare e la sua propensione a stare amabilmente in compagnia.
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La dolcezza infinita dello sguardo finale di Kodak – amante dell’avventura – con d’aiuto la didascalia che recita “ti amerò con tutto il cuore“, non può che dare un’ulteriore speranza al cucciolo, e a chi per lui, di trovare al più presto una nuova casa. Nel frattempo, a ben due settimane dall’ultimo appello, la situazione continua a dimostrarsi ancora immutata.
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