Un cane di nome Kiko è stato trascinato da una macchina per diversi metri, con al volante un uomo: salvato dall’intervento di una donna.
Spesso assistiamo a delle scene di vera crudeltà. Come spesso ricordiamo e ci ricordiamo, l’essere umano è capace di creare grandi opere, di dare vita a grandi scenari societari, di potenziare un qualcosa che prima non andava e ora prende il largo. Poi, purtroppo, in altre occasioni, si perde in un bicchiere d’acqua. Fosse solo un bicchiere staremmo tutti meno in apprensione. L’oggetto rappresenta solo una metafora che sfocia, spesso, in qualcosa di molto più grave.
Spesso, dietro storie di maltrattamenti, ci sono uomini e donne già rei di qualche evento simile. Persone che, purtroppo, in una società portano più danni che benessere. O se volete solo danni. Spiegare loro le buone maniere non è semplice, soprattutto quando gli eventi si ripetono nel tempo e non si creano le giuste condizioni per reinserirli nella società.
A Palermo è andato in atto proprio un gesto di maltrattamento, o se preferite, di violenza inaudita. Un uomo, al volante di un’autovettura, continuava a trascinare il cane per diversi metri. Una donna si è lanciata in soccorso.
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Quando la follia, quella malefica e non quella che di permette di dare vita a forma d’arte, s’impadronisce dell’essere umano, quest’ultimo può commettere davvero dei gesti inconsulti. Che poi inconsulti non è nemmeno la parola adatta, potremmo proprio definirli violenti. Come detto poc’anzi ciò che stava per andare in scena a Palermo era davvero qualcosa di terribile, sventato dall’intervento di una donna più che coraggiosa.
Un uomo aveva legato alla sua autovettura, con una lunga corda, il cane Kiko. Un piccolo amico a quattro zampe trascinato per diversi metri dalla macchina in questione e dalla mani al volante di questo criminale. L’uomo lo aveva legato alla perfezione e anche dopo il folle gesto non si sono capite le ragioni di tanta cattiveria e violenza. Sta di fatto che il percorso è durato pochi istanti. La macchina è stata intercettata da una signora che passava da quelle parti e che ha fermato, prontamente, il gesto in procinto di divenire una vera e propria tragedia.
Dopodiché è intervenuta l’associazione Oipa, con i volontari del posto che hanno preso in custodia il cucciolo e che si costituiranno parte civile nel processo che verrà fatto a questo uomo in preda alla sua follia. A commentate il fatto ci ha pensato Tiziana Licciardi, delegata Oipa di Campofelice di Roccella: “Per fortuna Kiko sta bene, anche se ha delle ferite sparse per colpa. Un’altra fortuna è stata quella di avere lì, pronta, la donna che ha strillato e ha fermato l’uomo in tempo, che è stato prontamente denunciato”.
Un altro terribile gesto, come quello della dipendente di un negozio licenziata perché maltrattava un cane, che poteva finire in tragedia ma che si è trasformato in un salvifico intervento. Kiko può tornare alla sua vita.
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