La storia di Kavaan, l’elefante più solo del mondo

La storia di Kavaan, l’elefante più solo del mondo

Kavaan è un elefante che ha vissuto in un ambiente ristretto e in totale solitudine. Scopriamo insieme la sua storia

Elefante in primo piano (Foto video)
L’elefante Kavaan (Foto video)

Non tutti gli animali sono nati per vivere in ambienti ristretti o al di fuori del loro habitat naturale. Un cane e un gatto, ad esempio, riescono facilmente a vivere in una casa, ma animali più grandi soffrono se privati della loro libertà.

Secondo alcuni animalisti, persino il giardino zoologico ha un’influenza negativa sull’animale, in quanto si sente rinchiuso in una cella. Privo di quella libertà che ne caratterizza la sua natura.

Detto questo, oggi vi parleremo di un elefante che da più di 35 anni ha vissuto in totale solitudine e nello spazio ristretto che l’uomo ha deciso per lui. Da ribadire, alcuni animali hanno bisogno del loro habitat naturale per vivere al meglio. Adesso, proseguiamo nella lettura e conosciamo la storia del nostro amico animale.

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La storia di Kavaan, l’elefante più solo del mondo

L'elefante felice (Foto video)
L’elefante felice (Foto video)

Kavaan è un elefante che è stato portato in Pakistan dallo Sri Lanka quando aveva un solo anno di vita. Dal 1990, il nostro amico è stato imprigionato nello zoo di Islamabad insieme alla sua compagna, venuta a mancare nel 2012.

Da quando è rimasto privo della compagnia di sua “moglie, Kavaan per otto anni ha sempre vissuto da solo. Ma questa solitudine potrebbe terminare. Come? Il nostro amico elefante ha ricevuto la libertà grazie a una sentenza dell’Alta Corte pachistana, ora i veterinari hanno dato il via libera al suo trasferimento nella sua nuova casa.

La storia di Kavaan è stata catalogata come quella dell’elefante più solo del mondo. Il suo caso ha avuto grande risalto coinvolgendo star internazionali come Cher e migliaia di altre persone che hanno raccolto fondi per permettergli di essere trasferito in un altro luogo.

A maggio, difatti, i giudici avevano ordinato la chiusura dello zoo Marghazar a causa delle pessime condizioni dovute a una totale mancanza di manutenzione. Da lì la decisione di trovare una nuova sistemazione agli animali presenti nella struttura.

Racconta Martin Bauer, portavoce di Four Paws organizzazione che è stato invitata dall’Islamabad Wildlife Management Board a occuparsi del trasferimento in sicurezza degli animali rimanenti nello zoo, che “sfortunatamente, non hanno avuto la stessa fortuna”.

Ad esempio “due leoni sono morti durante un tentativo di trasferimento alla fine di luglio dopo che i gestori della struttura hanno appiccato un incendio nel loro recinto per costringerli a entrare nelle casse di trasporto per il loro trasporto”.

Kavaan, dunque è stato nella sua sfortuna, graziato nella possibilità che gli è stata concessa di tornare fra i suoi simili. Godendo della libertà che un tempo gli era stata privata.

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