Un ex militare inglese, rimasto a vivere in Afghanistan, chiede aiuto per salvare lo staff e gli animali del suo rifugio a Kabul
Non ci sono parole adatte per descrivere quello che sta accadendo a Kabul in queste ore. Un solo giorno è bastato perché tutto cambiasse, un solo momento, il proclamo dell’emirato islamico, e tutto è andato perso. Paura, incertezza, delusione? Cosa si prova quando ti vedi portare via una vita che conoscevi come tale, e che adesso ne assume solo un vago ricordo?
Molte le testimonianze che arrivano da una situazione che ci sembra così lontana, ma alla quale non possiamo voltare semplicemente lo sguardo e far finta che non esista. Tra le molte voci di aiuto che arrivano dall’Afghanistan, c’è anche quella di Pen Farthing, un ex militare inglese del Royal Marine Commando, che dopo la sua missione, ha deciso di restare e far nascere Nowzad Dogs, un’organizzazione benefica.
La sua storia ha inizio durante il suo dispiegamento militare quando incontra un cucciolo a cui darà il nome della città dove si sono conosciuti: Nowzad. Oggi Farthing, è tra le tante persone che chiede aiuto da Kabul. Chiede aiuto per lo staff che lavora nel suo rifugio. Chiede aiuto per i suoi animali. Chiede aiuto per un popolo, ma soprattutto chiede aiuto affinché nessuno venga lasciato solo.
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Pen Farthing, ex militare inglese, durante il suo dispiegamento militare in Afghanistan, un giorno è dovuto intervenire per dividere due cani che stavano litigando. Uno dei due cuccioli lo ha seguito, trascorrendo i sei mesi successivi insieme a lui. Al cane è stato dato il nome di Nowzad, la città che li ha fatti incontrare.
Quando è giunto il momento di tornare a casa, il militare ha cercato il modo per poter portare il suo nuovo amico pelosetto con se. Da qui nasce l’idea per l’organizzazione no profit, Nowzad Dogs, che oltre ad aiutare i militari a restare insieme ai loro quattro zampe conosciuti in missione, supporta anche tutti i gatti e cani randagi di Kabul, con un programma di sterilizzazione e vaccinazione. Molti gli animali che ha salvato negli anni, alcuni di loro facendogli trovare una nuova casa nel Regno Unito.
Oggi la situazione è critica. “Il suo è il volto dell’Afghanistan. I nostri governi occidentali hanno dato speranza per il futuro alle giovani generazioni dell’Afghanistan” scrive sotto il suo post Instagram, dove condivide la foto di Hamida, una sua collaboratrice veterinaria “e in un rapido tratto di penna
della Casa Bianca li hanno abbandonati ai lupi“.
La sua richiesta è un grido di aiuto per i suoi 71 collaboratori e 180 animali che vuole solo portare in salvo. Contattare politici, stampa o chiunque possa dare una mano, sono le sue richieste non trovando accettabile semplicemente voltare lo sguardo dall’altra parte e abbandonare chiunque si trovi adesso in pericolo.
Continua scrivendo di come negli ultimi vent’anni, ci siano stati caduti da entrambi le parti, molti i militari occidentali che non ce l’hanno fatta, dichiarando di come sia stato tutto inutile. “Più che mai il popolo afgano, le persone reali che sono proprio come te e me con aspirazioni e speranza” così si conclude il post “hanno bisogno delle nostre voci e dell’intervento dei nostri governi. Il ritiro dall’Afghanistan è un terribile errore“.
Farthing ha lanciato la campagna Ark Operation, con la quale spera di raccogliere la somma di 235mila euro, cifra che servirà per affittare un aereo cargo per portare in salvo i suoi collaboratori e gli animali che abitano il suo rifugio. Non si può semplicemente far finta che non esistano, tutto questo è reale, loro sono reali e hanno bisogno di aiuto.
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F.D.M
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