Al via il Jova Beach Party: la polemica ambientalista sul tour di Jovanotti

Al via il Jova Beach Party: la polemica ambientalista sul tour di Jovanotti

Il Jova Beach party, il tour sostenibile di Jovanotti, diventato insostenibile per l’ambiente e la fauna. E’ polemica. Intervista ad Augusto De Sanctis ornitologo e attivista.

jova beach
Ruspe a Castel Volturno

Anteporre un evento estemporaneo al patrimonio paesaggistico, naturalistico e alla conservazione di specie protette prioritarie è un controsenso. Eppure il tour “Jova Beach Party”, bollato come “tour sostenibile” anche se solo a guardare le foto di ruspe e le planimetrie degli sterminati parcheggi, si rivela assai problematico, per usare un eufemismo; uno scempio da un punto di vista ambientale.

Peccato che proprio in merito agli studi sull’impatto ambientale siano emerse alcune incongruenze così come rilevate da Augusto De Sanctis, ornitologo e attivista di lungo corso, da mesi sta denunciando, assieme e in collaborazione con esperti ornitologi e associazioni ambientaliste locali di diverse regioni, quello che sta accadendo lungo la nostra costa per accogliere l’evento di Jovanotti, studiando i progetti presentati alle regioni per le autorizzazioni e in alcuni casi anche i finanziamenti agli enti locali per i lavori destinati ad accogliere la manifestazione.

Una situazione sulla quale in extremis, due parlamentari del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni e Ilaria Fontana, hanno dichiarato di avere presentato un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente “per avere risposte in merito ai danni a flora e fauna che potrebbero essere stati provocati sui litorali italiani a causa dei lavori per il tour estivo di 17 tappe dell’artista Jovanotti”.

De Sanctis ha gentilmente riposto ad alcune domande, facendo luce sulle problematiche emerse e denunciando perché il tour di Jovanotti, al di là degli slogan, abbia ben poco di sostenibile. Infatti, De Sanctis ha annunciato di aver presentato due esposti in merito alla situazione di Cerveteri e Roccella Jonica, spiegando che con altri esperti saranno anche valutate e studiate anche le altre regioni che accoglieranno l’evento. Un altro esposto è stato depositato come Stazione Ornitologica Abruzzese per la tappa di Vasto.

Danni ambientali del Jova Beach “fake news”

Immediata la replica alle deputate 5 stelle di Maurizio Salvadori, Ad di Trident Music e produttore del Jova Beach Party il quale taccia di fake news le notizie riguardo al Jova Beach e sostiene che “l’interrogazione parlamentare delle deputate dei 5 stelle Patrizia Terzoni e Ilaria Fontana del tutto tardiva e chiaramente disinformata”, sottolineando che “da oltre sei mesi la nostra società –che opera in partnership con il WWF – ha lavorato alacremente per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie all’effettuazione del tour di Lorenzo Jovanotti Cherubini nei lidi italiani”.

Salvadori ha tenuto a specificare che “queste autorizzazioni sono state rilasciate dopo la presentazione di specifici studi di incidenza ambientale e successive valutazioni delle commissioni regionali a ciò specificamente preposte”, aggiungendo di “aver impegnato cospicue risorse economiche e professionali nello studio degli ambienti e nel conformarsi a tutte le prescrizioni ricevute dalle autorità ed istituzioni competenti” e ribadendo che “tutto questo percorso è stato monitorato quasi quotidianamente e condiviso dal WWF che ci ha continuamente consigliati e supportati sulle doverose scelte da effettuare a protezione dell’ambiente e che ringraziamo”.

Retroscena del Jova beach tour

Castle Volturno prima

Una storia che ricorda per molti versi lo storico concerto dei Pink Floyd a Venezia, accompagnato da polemiche e che per i veneziani fu un incubo. La Sovrintendenza, coinvolta all’ultimo, aveva ottenuto un abbassamento dei decibel.

Nel progetto sono coinvolte 17 spiagge lungo tutta la penisola, alcune delle quali di rilevanza comunitaria per le specie vegetali protette che per la fauna come luogo di nidificazione di Tartarughe Caretta Caretta o del Fratino, una specie di uccello che come l’Aquila reale è minacciato d’estinzione ma meno noto.

Il Jova beach andrà a toccare 17 tappe italiane, inaugurato il 6 luglio a Lignano Sabbiadoro, passando per Rimini, Emilia Romagna, il 10 luglio, Castel Volturno, Campania, il 13 luglio, Marina di Cerveteri nel Lazio, il 16 luglio, Rocella Ionica in Calabria, il 10 agosto, Vasto in Abruzzo il 17 agosto per proseguire a Lido degli Estensi il 20 agosto, Emilia Romagna, Lignano, Friuli Venezia Giulia il 28 agosto e chiudere il tour a Viareggio, Toscana, il 31 agosto.

Jova beach: danni all’ambiente e alla fauna

Castel Volturno dopo

Qual’è la situazione di Vasto

Ci sono diverse situazioni. A cominciare dall’area eventi dove stanno facendo i lavori per accogliere la manifestazione. Per farlo hanno spostato nel mese di maggio i giostrai nella parte dove nidifica il Fratino, spianando tutto. Mentre nell’area eventi stanno per avviare lavori grazie anche a 80.000 euro di finanziamenti della Regione, per un evento privato, con i quali dovranno tombare un corso d’acqua. Un’area costruita sopra un fosso e che nel Piano del Demanio Marittimo Comunale viene indicata da rinaturalizzare ovvero da preservare e da ampliare per l’ecosistema. Abbiamo inviato delle lettere agli enti locali, alla Regione e ai ministeri dell’ambiente e della cultura rilevando le violazioni sia in merito al piano di tutela delle acqua della Regione Abruzzo che alla legge di tutela degli anfibi, uccelli e della fauna cosiddetta minore. Per cui la Legge Regionale 50/1993 all’art.3 comma 1 lettera b, con particolare riferimento agli anfibi, vieta b)ogni attività o modificazione che può provocare l’eccessivo disturbo, la distruzione o il deterioramento degli ambienti di vita, di riproduzione o di frequentazione. Per quanto riguarda le aree di riproduzione e di sosta degli uccelli, esse sono tutelate da diverse norme internazionali nonché dalla Legge 157/1992. La distruzione intenzionale di nidi (alcuni nidi tardivi potrebbero essere ancora attivi al momento della preparazione dell’area prevista entro il 12 agosto e, comunque, i giovani hanno necessità di aree idonee per alimentarsi) è reato, per unanime giurisprudenza. In questo caso, poi, esistono come abbiamo visto precisi indirizzi derivanti dal Piano del Demanio Comunale per migliorare questi spazi sotto l’aspetto della naturalità, ampliando e non radendo al suolo la
vegetazione naturale.

In pratica cos’è successo a Vasto

La stessa Prefettura ha rilevato elementi di criticità nel piano sicurezza. Come riportato dal giornale Il Centro, il 28 giugno 2019. Nello studio sull’incidenza ambientale presentato dagli organizzatori del Jova Beach, viene omessa la definizione dell’area da rinaturalizzare. Al contrario viene descritta come priva di “vegetazione naturale e libera da ostacoli”. Inoltre, il fosso è situato nei pressi del sito d’interesse comunitario di Marina di Vasto, che è anche una riserva naturale, dove saranno emesse onde sonore fino a 85 decibel a bassa frequenza. E questo sarà fatto per diverse ore. L’orientamento del palco inciderà fortemente solo sulle emissioni a frequenze più alte mentre quelle basse rimarranno di difficile gestione.
Infine, l’elemento più contraddittorio è che nello studio sull’impatto ambientale, in merito a eventuali nidi di Tartaruga marina Caretta Caretta, specie prioritaria a livello comunitario, viene specificato che ‘nel caso in avvenga un caso di nidificazione sarà protetto con barriere anti panico di 9 mq durante l’evento (e se schiudessero la sera stessa del concerto cosa faranno un cordone in mezzo al pubblico?). Oppure viene indicato che il nido dovrà essere traslocato. E’ stato omesso di sottolineare che per toccare un nido di una specie prioritaria è necessario in base alla legge Dpr. 357 art. 8, un’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente art.11 non ci risulta essere stata richiesta. Dov’è il senso della misura?

In generale siamo preoccupati anche per l’effetto d’emulazione. Qui per il Jova Beach Party si tratta di 17 luoghi; negli anni futuri qualsiasi artista potrà immaginare tour sulle spiagge con un’ulteriore amplificazione capillare del disturbo sulle spiagge libere e che presentano elementi di naturalità, processo che rischia di diventare incontrollabile e di favorire anche la trasformazione dei lidi con aree eventi, villaggi ecc., come sta accadendo a Roccella Jonica.

Lei sta collaborando con esperti anche per le altre regioni. Quali sono i siti che hanno presentato più criticità

Nido di Fratno

Su 17 location, per mia conoscenza, ci sono 6 spiagge dove ci sono elementi di criticità. Non solo Vasto, Rimini, Cerveteri, Roccella Ionica, Lido degli Estensi e Castel Volturno.
A Castel Volturno, hanno livellato una vasta area dunale, la Forestale aveva sequestrato un ettaro e mezzo, dissequestrato lo scorso 4 luglio. A Cerveteri si registrano diverse irregolarità. Hanno spianato un’intera area di prato duna dove è presente il Giglio Marino, specie protetta da una legge regionale che risale addirittura al 1974.

Non a caso, nell’approvazione del piano sull’incidenza ambientale, la Regione ha espresso la raccomandazione che l’organizzazione e il comune devono ripristinare l’area così com’era a fine dell’evento. Peccato che hanno sbancato tutte le dune e spianato la vegetazione dunale. Quello che mi chiedo è che in questo caso, laddove si nota che lo studio d’incidenza ambientale appare fuorviante, non avendo descritto la situazione come poi l’hanno rilevata i funzionari della regione Lazio, perché non rivedere tutto il piano? Infine, hanno destinato 30 ettari di campi agricoli per il parcheggio. Campi che sono a rischio allagamento. Se arriva una bomba d’acqua? Roccella Ionica è un altro sito delicato. Non solo sono presenti il Fratino o il giglio marino ma molte altre specie di piante rarissime come l’Eringio marittimo e il Papavero delle spiagge. Una vegetazione che in Abruzzo sarebbe riserva naturale.

Là nidifica anche la Caretta Caretta e tra luglio e agosto si schiudono le uova. In Calabria è presente il Fratino. A Roccella Ionica si parla di un villaggio, e determinerà la trasformazione dell’intero sito e l’allontanamento delle relative specie. Il Fratino che nidifica anche al Lido degli Estensi. Per il Lido degli Estensi è stato specificato nello studio d’incidenza ambientale “che fin dall’inizio dei lavori, il fratino sarà allontanato dall’area”. E questo proprio in un periodo di riproduzione. A Rimini sono stati individuati due nidi di Fratino con 5 uova che si sono schiusi da una decina di giorni. Questi pulcini non volano prima di 30 giorni e non ce la faranno a volare prima dell’arrivo dell’evento. Che fine faranno con oltre 40mila persone durante il concerto? Se parlassimo di un nido di Aquila reale, l’effetto sarebbe diverso perché il Fratino è meno noto. Eppure, il numero di Fratino in Italia è lo stesso di quello delle Aquile Reali, è rarissimo.

Cosa pensa di questa situazione e cosa sta facendo

Giglio Marino a Cerveteri

Si tratta di un non senso in termini di ambiente ma anche paesaggistico. Non solo interpelleremo il Ministero dell’Ambiente ma anche il Ministero della Cultura in quanto le spiagge sono tutelate come bene paesaggistico. Si tratta di intere aree dunali rasate al suolo. I Ministri devono rispondere di quanto sta accadendo. Inoltre abbiamo appena presentato un esposto per i casi di Cerveteri, Vasto e Roccella Jonica. Su Lido degli estensi c’è una segnalazione alle autorità da mesi. Stiamo studiando anche le altre situazioni. Ironia della sorte, tra gli sponsor della manifestazione, vi è il WWF ma anche Landini Trattori che hanno collaborato con i mezzi per ripulire e preparare le aree dedicate alla manifestazione, laddove da decenni stiamo cercando con iniziative di educazione, denunce, giornate ecologiche di evitare la pulitura con i mezzi meccanici.

In conclusione cosa ha da dire dell’evento Jova Beach

Non capisco perché hanno deciso di fare questa manifestazione scegliendo le spiagge laddove potevano optare per luoghi più idonei per questi eventi come gli stadi, i palazzetti dello sport o le piazze. A mio avviso, ma le foto delle ruspe sono inequivocabili credo, l’impatto ambientale collaterale, diretto o indiretto, su ecosistemi fragili e assai vulnerabili, ormai
sempre più frammentati in Italia.

Ringraziamo Augusto de Sanctis per l’intervista concessa

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