E’ di nuovo guerra aperta tra gli animalisti e l’artista fiammingo Jan Fabre noto per le sue opere in cui introduce animali imbalsamati. A Palazzo della Signoria a Firenze si è aperta una mostra dedicata questo artista ma gli animalisti contestano il fatto che il Comune abbia dato il consenso ad esporre le opere di Fabre: “È inammissibile che una città come Firenze abbia dato a disposizione una piazza famosa in tutta il mondo per fare esporre un artista come Jan Fabre che è noto per le violenze sugli animali durante i suoi spettacoli come effetto visivo”, viene scritto nella petizione, avviata su Change.org, dal fotografo e regista Neri Quagli indirizzata al Sindaco della città Dario Nardella.
La petizione ha raccolto oltre 5648 firme in pochi giorni e deve arrivare a 7500. Tra le opere più scandalose dell’artista vi è “Il carnevale dei randagi morti” con corpi imbalsamati dei cani randagi, per cui lo stesso artista aveva riferito di aver realizzato l’installazione per denunciare che “in Europa è uso abbandonare i cani sui bordi delle autostrade durante le vacanze. Per questa installazione ho girato raccogliendo le carcasse di cani morti e le ho portate dall’ imbalsamatore”, ha spiegato Fabre, sottolineando che “lo scandalo suscitato da questa esposizione fa parte della provocazione di Fabre, perché egli mette in mostra quel meccanismo psicologico del piccolo borghese che abbandona egoisticamente gli animali, condannandoli a morte, ma prova orrore quando viene messo di fronte al corpo delle vittime”.
Una partita aperta tra l’arte come vettore di messaggio sociale e coloro che sostengono che per denunciare violenze si possa utilizzare un altro tipo di comunicazione, senza per forza sfruttare corpi di animali, non rispettati neanche nella morte, ridotti ad un oggetto da esporre, un po’ come i trofei da caccia, ostentati sopra ai camini.
L’estate scorsa a Palermo fu invece contestata la mostra dedicata ad Hermann Nitsch, capofila del dell’Azionismo Viennese, autore di uccisione di animali in alcune performance mirate a rituali “misterici”.
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