Iva ridotta, detrazioni e bonus per chi possiede cani e gatti: le richieste avanzate da alcuni parlamentari a sostegno delle famiglie
“Abbiamo imparato sulla nostra pelle che la salute pubblica è una sola, umana e animale”, queste le parole pronunciate dall’onorevole Brambilla, ancora una volta dalla parte degli animali.
L’Intergruppo parlamentare presieduto da Michela Vittoria Brambilla, di cui fanno parte esponenti di vari partiti, dal 2018 cerca di ottenere importanti risultati a favore del benessere degli animali e di favorire dal punto di vista fiscale i proprietari di animali domestici.
A tal fine la deputata sottolinea l’importanza di prevedere nella Legge di Bilancio delle misure mirate a ridurre i costi legati al mantenimento di un cane o gatto domestico, in modo tale da incentivare le adozioni.
Solo l’anno scorso, il gruppo è riuscito ad ottenere alcune risorse da destinare al fondo di prevenzione al randagismo e ora si propone un nuovo importante obiettivo da portare avanti.
L’onorevole sostiene: “Queste misure hanno dei costi limitati, ma sono un segnale culturale importante” – E ribadisce l’importanza di tale manovra – “Cifre piccole, ma che per chi è solo e sta affrontando questa crisi sociale dettata anche dalla pandemia fanno la differenza”.
Ma vediamo nello specifico quali sono gli obiettivi e le richieste avanzate dai parlamentari amici degli animali.
Un punto fondamentale è rappresentato proprio dalla riduzione dell’iva. Attualmente l’iva imposta sugli alimenti e le prestazione veterinarie ammonta al 22%. Una percentuale esosa che porta a comparare gli animali d’affezione a dei beni di lusso.
La proposta avanzata dall’Intergruppo comporterebbe una riduzione dell’iva al 10% sia per gli alimenti che per le prestazioni veterinarie.
Tale manovra rappresenterebbe un’importante svolta, considerato che il 40% delle famiglie italiane possiede un cane o un gatto.
Un’eventuale misura alternativa proposta è la totale esenzione dall’Iva sulle prestazioni veterinarie per l’identificazione degli animali e il controllo della riproduzione, effettuata mediante microchippatura e sterilizzazione.
“Vogliamo ribadire, oggi più che mai, come la salute sia un diritto di tutti, anche dei nostri animali”, evidenzia l’onorevole Brambilla.
La senatrice e vicepresidente dell’Intergruppo, Loredana De Petris, ha dichiarato: “Cure veterinarie e alimenti per animali sono voci di spesa che interessano decine di milioni di italiani: tassarli come fossero beni di lusso è assurdo e contrario al buon senso che caratterizza la politica fiscale in materia di altri paesi europei”.
Un’altra manovra prevista a sostegno delle famiglie che possiedono uno o più animali d’affezione è l’erogazione di un assegno una tantum. L’importo verrà elargito in funzione al valore riportato dall’Indicatore della situazione economica equivalente
Precisamente: verranno assegnati 150 euro per ogni animale convivente se l’Isee non supera i 25mila euro annui, mentre l’importo sarà pari a 300 euro per ogni animale convivente nel caso in cui l’Isee non superi i 7mila euro.
Tale cifra dovrà essere destinata alla cura di ciascun animale domestico.
Infine si propone l’innalzamento della soglia di detraibilità delle spese veterinarie, tale importo verrebbe posto pari a 1.060 euro, e un aumento fino a 2 milioni per il 2021 per il finanziamento per gli obiettivi indicati alla legge quadro sugli animali di affezione e prevenzione del randagismo.
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M. L.
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