Nonostante le svariate proposte di legge in Italia ancora non sono state messe al bando le pellicce dal 14 ottobre in California non sarà più possibile acquistarne o produrne una mentre in Italia ancora è tutto concesso.
Sabato scorso il governatore della California ha ufficialmente approvato il divieto di produzione e commercio delle pellicce diventando il primo stato al mondo ad imporre il divieto al contrario in Italia a detta di Lav “le istituzioni italiane restano assopite sulle nostre proposte di legge per proibire l’allevamento di animali appositamente cresciuti per la loro pelliccia”.
Proposta di legge per l’Italia ignorata
Il divieto californiano “diverrà concreto a partire dal 1 gennaio 2023 e comprenderà qualsiasi prodotto di pellicceria: le ammende saranno di 500 dollari per ogni singolo articolo commercializzato o prodotto con un’aggiunta di di 750 dollari per ogni singolo articolo in caso di ripetizione entro l’anno, e una ulteriore sanzione di 1.000 dollari per singolo articolo in caso di recidiva”.
In questo momento anche i grandi nomi della moda si sono schierati a favore del Fur-free evitando di produrre capi d’abbigliamento che possano nuocere alla salute degli animali.
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Secondo il portavoce della Lav (Lega Anti Vivisezione) ” Il proibire il commercio e la produzone di pellicce porterà finalmente al definitivo tracollo dell’industria che si occupa di far soffrire e uccidere milioni di animali” ecco perché secondo Lav il parlamento Italiano dovrebbe accettare subito la proposta di legge.
Simone Pavesi responsabile dell’area moda animal Free della lav ha infatti dichiarato: “bisogna approvare subito le proposte di legge, sono bloccate da anni”
In italia sono molte le persone che ritengono che questa pratica barbara vada abolita i consumatori infatti non acquistano più prodotti di pelliccia e questo fatto è stato confermato anche da alcuni dati forniti Associazione Italiana Pellicceria che hanno confermato.
Grazie alla consapevolezza della sofferenza degli animali già nel 2018 il fatturati delle vendite al dettaglio dei prodotti di pellicceria avevano avuto una diminuzione pari al -50%.
Nonostante questo in Italia è ancora ufficialmente permesso il commercio e la produzione di articoli da pellicceria.
L.L.
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