Uno studio dell’anno scorso rivela che l’Italia nel solo anno 2015 ha importato ben 28mila tonnellate di carne bovina prodotta dal Brasile. Questo ne fa del nostro Paese il primo fruitore in Europa, e la quantità è anche aumentata nel 2016. Tutta questa carne è andata a rifornire le cucine dei ristoranti, oltre alle produzioni industriali. Ma tutto questo comporta anche un grave scotto da pagare a livello ambientale. Allo stesso modo di quanto avviene per la produzione di cellulosa, legno, soia per mangimi, pellame ed altro, anche l’importazione di carne ha il suo grosso impatto. Ne ha parlato la Fao, parlando dell’agricoltura e dell’allevamento intensivi come tra le principale cause del riscaldamento globale. E restando circoscritti alla produzione globale di cibo, la stessa causa dal 44 al 57% delle emissioni di gas serra. Ed oltre alla produzione, influiscono negativamente anche il trasporto, la lavorazione e manifattura, i processi di imballaggio, la produzione di scarti alimentari, il raffreddamento ed infine la vendita al dettaglio. Poi anche la deforestazione è connessa a tutte queste dinamiche: infatti per l’agricoltura serve spazio, che viene ricavato proprio attraverso l’abbattimento degli alberi. Questo avviene su tutto il nostro pianeta e rappresenta ben l’80% delle cause di deforestazione.
Italia primo importatore di carne dal Brasile, ma questo fa male al pianeta
Questo si verifica soprattutto nelle zone tropicali, e la perdita delle foreste è stata stimata nel quinquennio compreso tra il 2010 ed il 2015 in 7 milioni di euro all’anno, quindi ben 35 milioni di ettari. L’Italia, proprio assieme al Brasile oltre che agli Stati Uniti ed alla Cina, era stata indicata come tra i paesi meno efficaci al mondo in materia di controllo sull’impatto climatico da parte dei suoi canali di approvvigionamento. Ci sono pochi controlli, spesso non utili e circoscritti soltanto a certi casi, come quello relativo al rischio ormoni. Di fatto gli stessi vengono utilizzati in Brasile nella stessa produzione di carne, e questo è un fattore che non deve essere sottovalutato. Il Brasile ha dovuto aumentare notevolmente il livello di esportazioni dei suoi prodotti, a causa della crisi politica ed economica che lo ha colpito negli ultimi anni. Anche per questo motivo il livello di carne arrivata in Italia è aumentata dal 2015 al 2016, così come contestualmente i dati relativi alla deforestazione sul territorio dell’immenso stato sudamericano sono impennate rispetto al calo che si era registrato in tal senso prima del 2010. Allo stesso modo la carne prodotta in Italia è stata riammessa in Cina dopo circa 20 anni, ma pure non si tratta di una buona notizia.
A.P.