All’indomani delle proteste e degli arresti degli attivisti dell’associazione ambientalista e animalista Sea Shepherd (clicca qui) sono state diffuse il giorno di Ferragosto le fotografie dei delfini vittime dell’atroce mattanza alle Isole Faroe.
Gli attivisti hanno denunciato l’uccisione e la successiva macellazione di molte femmine di delfino globicefalo, gravide e di numerosi esemplari giovani. Le fotografie che preferiamo non condividere per non toccare la sensibilità mostrano esemplari con lo stomaco squarciato dal quale viene estratto il feto.
Il gruppo di femmine sarebbe stato catturato il 12 agosto sulla spiaggia di Sandavágurn: in tutto 61 delfini globicefalo o “balene pilota”, una specie che si avvicina agli umani per giocare.
Ma il bottino doveva essere di 200 esemplari e grazie all’intervento degli attivisti Sea Shepherd si ridotto ad una sessantina di esemplari massacrati. Purtroppo, i pescatori sono riusciti a recuperare gli esemplari più lenti tra i quali i giovani e le femmine gravide.
Le fotografie sono state scattate dagli animalisti che hanno tentato di bloccare il trasporto dei delfini ai macelli e che successivamente hanno potuto documentare le atrocità che vengono compiute in nome di una tradizione barbara.
L’organizzazione internazionale ha sottolineato che l’uccisione di gruppi di femmine gravide e dei loro feti, è contrario al concetto di sostenibilità con il quale perdura la caccia ai delfini alle Faroe.
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