Molte volte i paesi che possono sembrare meno civili, mostrano un’immagine diversa di quello che possiamo pensare. Se c’è una cosa che accomuna l’umanità potrebbe essere ricercata in quella parte del corpo che dà il battito della vita: ovvero il cuore. Imparare a sentire con il cuore insegna ad unire e proprio il cuore unisce i popoli, portandoci a superare le diversità, religiose o culturali, scaturite da interessi prettamente politici o economici. In questo contesto, in tutto il mondo, nonostante i drammi delle guerre o della povertà, troviamo individui, pronti a scarificare la propria vita non solo per altri uomini, ma anche per creature indifese. C’è chi è pronto a sfidare un viaggio verso l’ignoto, senza rinunciare al compagno a 4zampe, come i molti rifugiati siriani che approdano sulle nostre coste con il loro animale domestico, c’è chi invece diventa un angelo dei 4zampe e rinuncia al proprio benessere per difendere e aiutare piccole vite.
Secondo quanto riportano alcuni quotidiani, citando l’agenzia iraniana Mizan, nella provincia di Ardebil, nel nord-est dell’Iran, un uomo ha ucciso il proprio cane, sbattendolo più volte contro un’automobile per poi finirlo a colpi di pala, a terra.
Un fatto che ha colpito numerosi testimoni che hanno filmato la terrificante scena, segnalando l’accaduto al direttore dell’Organizzazione di protezione ambientale della provincia, il quale ha immediatamente preso dei provvedimenti al riguardo. Il video è stato anche condiviso sui social network e ha sollevato un’ondata di rabbia e proteste.
L’uomo è stato individuato e denunciato alle autorità giudiziarie della provincia che lo hanno condannato a 74 colpi di frusta e ad un percorso rieducativo di un anno con corsi settimanali nei quali l’uomo dovrà imparare a come trattare bene gli animali.
Negli ultimi mesi si sono registrati numerosi casi di violenza e maltrattamento di animali in Iran, segnalati grazie anche al potere dei social, grazie ai quali si è creata un’ondata di sdegno tanto che le stesse autorità locali hanno intrapreso nuove politiche per sanzionare i responsabili di maltrattamenti o uccisioni di animali.
Tra le varie vicende di cronaca, viene segnalato un fatto accaduto nella provincia di Hamedan, dove le autorità locali hanno deciso di prendere dei provvedimenti nei riguardi di un insegnate che ha dissezionato un coniglio davanti ai suoi studenti.
L’agenzia iraniana ha anche ricordato che la vice presidente del paese, Massoumeh Ebtekar, a capo del dipartimento per la tutela dell’ambiente, ha poù volte denunciato i casi di maltrattamento degli animali.
L’Iran non è un paese noto per i diritti umani, ma questa vicenda ci fa pensare che al di là di tutte le crudeltà perpetrate nel mondo, la tutela e il benessere degli animali si rivela essere un principio saldo sul quale poter ridefinire i parametri di società diverse. Una vicenda che ci fa capire che la crudeltà verso gli animali non è tollerabile né può essere ammessa da società non solo civili, quanto dall’umanità nella sua totalità.
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