Agghiacciante decisione da parte delle autorità di una piccola località iraniana, Shahin Shahr, nella provincia d’Ispahan, dove stando a quanto riportano i media che citano il quotidiano locale Shahrvand e una denuncia dell’Ente di protezione animali iraniano, sarebbe stato ordinato il sequestro di tutti i cani da compagnia.
Gli alti rappresentanti religiosi hanno stabilito, in base alla legge islamica, che si tratta di “simboli volgari della cultura occidentale” ecco perché il governatore locale, Mohsen Boosaidi, avrebbe applicato un nuova normativa a scapito degli animali da compagnia.
Molti proprietari denunciano che alcuni operatori, muniti di presunti documenti del servizio veterinario, si sono presentati nelle loro case per requisire i cani, con il pretesto di sottoporli a delle vaccinazioni. Ma quando i proprietari si sono recati presso il servizio veterinario per recuperarli, non vi era traccia dei loro cani.
Il quotidiano locale ricorda che Boosaidi avrebbe dichiarato, qualche giorno prima della scomparsa dei cani, che la loro detenzione era considerata “haram” ovvero “contraria alla religione”, aggiungendo che “se vediamo delle persone passeggiare con il loro cane, significa che stanno diffondendo la cultura volgare occidentale. Agiremo di conseguenza”.
Il presidente dell’Ente della protezione animali, Javid Al-e Davoud, ha criticato la presa di posizione del governatore, definendo l’operazione “illegale”: “In nessun testo religioso viene detto che possedere un cane è un haram. Per di più associare questo elemento alla cultura occidentale è una falsificazione dell’Islam, della sua storia e della sua civiltà, nonostante siano comunque considerati dei najes (sporchi, ndr)”.
Tuttavia, per la legge iraniana è illegale portare a spasso il cane per strada o portarlo in giro in auto. In questi casi, la polizia può sequestrare l’animale e infliggere una multa al proprietario”.
Nonostante questo divieto, aumentano i proprietari di cani in Iran che non esitano a portarli fiori. Il cane, per gli alti rappresentanti religiosi, deve servire solo per la guardia, la custodia del gregge, la caccia, per individuare la droga oppure per determinate terapie mediche”.
Recentemente è balzato sulle pagine dei quotidiani, il divieto stabilito in Arabia Saudita di scattare fotografie con gli animali. In altri paesi musulmani, schierarsi a favore dei randagi è sempre più difficile, come in Indonesia, dove una giovane donna musulmana è ogni giorno minacciata dagli integralisti perché aiuta una sessantina di cani.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate dai media, i cani sequestrati sarebbero detenuti in qualche luogo segreto, in delle gabbie, dove li farebbero morire di fame, di sete e di caldo.
Lo scorso anno, vi fu un’aspra polemica sul massacro di centinai di randagi, sepolti vivi o uccisi a fucilate per le strade. Una vera e propria strage della quale resta l’amare testimonianza di fotografie raccapriccianti sul web.
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