Riceve la triste notizia da sua sorella, ma poi si accorge che la verità è un’altra: lui non è stato davvero investito da un’auto.

Un inquietante episodio, raccontato in questi giorni nei dettagli dalla cronaca inglese, avrebbe scosso l’opinione pubblica anche su suolo nazionale per il disperato appello di una donna che, dopo aver scoperto la verità sulle intenzioni di sua sorella nei confronti del suo amico più caro, sarebbe ora intenzionata a denunciarla portandola in un’aula di tribunale per ottenere giustizia.

Investito da un’auto: sua sorella le dà la triste notizia, ma qualcosa non torna

La donna in questione sarebbe stata vittima di un inganno a scapito del suo amico peloso dopo averlo lasciato in custodia della sorella per un paio di giorni, con il fine di assicurarsi che quest’ultimo non avvertisse la sua mancanza durante la sua assenza. La sorella della donna avrebbe accettato volentieri di occuparsi del suo gatto, dandogli da mangiare e assicurandosi che tutto procedesse nel migliore dei modi. Finché, al suo ritorno, la donna ha ricevuto da lei una notizia incredibilmente spiacevole.

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Al suo ritorno a casa, la sorella le avrebbe confessato spassionatamente che il suo gatto sarebbe riuscito a fuggire dall’appartamento finendo con l’essere investito da un’auto in strada. La padrona di casa ha accolto la notizia con disperazione credendo a quanto riferitole dalla sorella. Poi, alcuni giorni più tardi, ha scoperto – per puro caso – quale fosse l’effettiva realtà dei fatti.

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Dopo alcuni inspiegabili rifiuti, avanzati dalla sorella di risposta al suo invito di incontrarsi, la donna – provata ancora dal terribile accaduto – ha deciso di presentarsi a casa della sorella senza avvisarla. E una dei suoi figli le avrebbe aperto la porta di casa lasciandola entrare, proponendole – con enfasi – di conoscere il loro nuovo felino.

La donna ha risposto con entusiasmo alla nipote. Finché non si è accorta che il “nuovo” micio era esattamente identico a quello dato per morto dalla sorella pochi giorni prima. Il suo gatto – dunque – non era morto, né tanto meno era stato vittima di un incidente. A conferma di ciò vi sarebbe stata anche la reazione del micio al suo ingresso in casa. Il gatto avrebbe interagito alla sua reale padrona facendo le fusa e rispondendole attivamente quando veniva pronunciato il suo nome.

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Pertanto la vittima dell’imbroglio non avrebbe avuto più dubbi sull’accaduto, scoprendo nel frattempo che la sorella avrebbe a tal punto desiderato di avere il suo gatto da mettere in scena una simile situazione, a scapito: non soltanto del povero micio, costretto a un trasloco forzato, ma anche della salute mentale della sua padroncina. Infine la sorella, dopo aver appreso l’intenzione della donna di proseguire con una denuncia, avrebbe intimato quest’ultima di non portarla in tribunale, ma di pensare al bene dei suoi bambini.