I veterinari di Napoli danno vita ad una stupenda iniziativa per salvaguardare gli animali in fuga dalla guerra in Ucraina
L’Ordine dei Medici Veterinari della città metropolitana di Napoli si sono resi promotori di un’iniziativa davvero ammirevole. L’Ordine ha invitato le strutture veterinarie partenopee ad aderire al programma “Animali in fuga dalla guerra“, il neonato progetto con lo scopo di salvaguardare il benessere degli amici a quattro zampe dei profughi ucraini. L’idea è quella di fondare una lista di strutture che, senza fini di lucro, provvederanno alla visita sanitaria e alla vaccinazione antirabbica. Il fine, come hanno raccontato i veterinari, è quello di “garantire la regolarizzazione dello spostamento nell’ambito del territorio europeo degli animali al seguito dei profughi, la tutela del benessere animale e la tutela della salute umana”.
“Animali in fuga dalla guerra” è il nome del fantastico progetto promosso dal Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Napoli per aiutare gli animali che, scappati dal conflitto in Ucraina insieme ai loro amici umani, cercano disperatamente rifugio in Italia. La deroga, istituita dal ministro Speranza, ha disposto un allentamento degli obblighi burocratici normalmente necessari per trasportare gli animali domestici. Ovviamente non si tratta però di un lasciapassare valido in tutti i casi: ogni situazione verrà comunque analizzata attentamente.
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All’arrivo in Italia i profughi dovranno comunque adempiere a degli obblighi sanitari prescritti dal regolamento europeo. Cani e gatti non saranno liberi di spostarsi molto facilmente: dovranno portare a termine una prassi ben specifica. Innanzitutto dovranno essere vaccinati e, soprattutto, resteranno in isolamento fino a quando le analisi dei veterinari non sanciranno che gli anticorpi saranno sufficienti per l’immunizzazione. Quest’ultima è una condizione di fondamentale importanza soprattutto per contrastare la rabbia e tutte le complicazioni che potrebbe portare tale malattia.
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I medici del presidio ospedaliero veterinario dell’Asl Napoli 1, oltre a chiedere gentilmente il coinvolgimento delle strutture sanitarie, ha allargato la richiesta di supporto anche alle aziende appartenenti al settore farmaceutico; i quali, dopo aver accettato, si renderanno disponibili a donare i vaccini per la rabbia. La città di Napoli, in un periodo così complesso anche dal punto di vista ospedaliero, sta compiendo uno sforzo enorme visto anche l’impiego della maggior parte delle attività sanitarie in favore dei circa centomila profughi ucraini attesi in città nelle prossime settimane. La sanità pubblica è chiamata quindi ad un ulteriore sacrificio nei confronti di una popolazione come quella ucraina che però, si trova in un momento critico e molto pericoloso. Di certo, la città di Napoli e tutti gli operatori medico-sanitari, con un gesto di tale portata, ribadiscono ancora una volta, a tutto il mondo, quanto l’amore per il prossimo sia fondamentale per vivere insieme, senza conflitti. (Mattia Narsi)
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