L’inflazione non risparmia niente e nessuno, incremento dei prezzi sul cibo degli animali mai visto prima.
C’è un filo sottile e invisibile che ci lega ai nostri animali domestici, un legame che trascende la semplice proprietà, che si insinua nei nostri cuori, rendendoci partecipi delle loro esistenze e delle loro esigenze .
Questo vincolo si manifesta in molti modi, ma uno degli aspetti più significativi è la cura che riserviamo alla loro alimentazione, e a tal proposito, recenti ricerche hanno evidenziato una tendenza interessante, ma allo stesso tempo preoccupante.
La XVI edizione del Rapporto Assalco–Zoomark ha gettato una luce particolare sul modo in cui i proprietari si prendono cura dei propri animali da compagnia, il report sottolinea come la cura dell’alimentazione degli animali domestici sia paragonabile se non più elevata della cura che riserviamo a noi stessi.
Se bene sia un dato che dovrebbe rendere felici praticamente tutti, questa attenzione viene offuscata dall’ingente spesa sostenuta per assicurare ai nostri amici a quattro zampe un cibo di qualità. Quest’ ombra che incombe è l’inflazione
Inflazione sul cibo degli animali: aumento dei prezzi
Quella forza economica invisibile e implacabile, sta iniziando a farsi sentire anche nel mondo dell’alimentazione degli animali domestici, tra le famiglie italiane vivono quasi 65 milioni di animali da compagnia, tra cui 9 milioni di cani e 10 milioni di gatti.
Questi numeri mostrano chiaramente come l’alimentazione di cani e gatti rappresenti quindi un segmento significativo del mercato nazionale del pet food e del pet care.
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Nel 2022, l’industria dell’alimentazione per questi animali ha generato un fatturato di 2.759 milioni di euro nel solo mercato italiano.
Questo rappresenta un incremento dell’11,4% rispetto all’anno precedente, un aumento che risente della dinamica inflazionistica presente in tutti i settori commerciali. Parlando di vere e proprie quantità, sono state vendute oltre 673 mila tonnellate di prodotti per animali domestici, con un aumento dello 0,8% rispetto al 2021.
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Giorgio Massoni, presidente di Assalco ha infatti affermato : “Oggi in oltre il 40% delle famiglie italiane è presente almeno un animale domestico”. “La relazione con gli animali domestici è sempre più apprezzata, contribuiscono a uno stile di vita attivo, riducono lo stress e sono un rimedio efficace contro la solitudine”.
Nonostante queste note positive, il peso dell’appartenenza si fa sentire su questi servizi fondamentali, per chi vive con un animale domestico, gli alimenti e le cure veterinarie rappresentano beni e servizi essenziali, e di fronte a questa realtà, Zoomark International e Assalco ribadiscono il loro appoggio alle istanze promosse dalle associazioni dei consumatori, dai veterinari e dagli enti per la tutela degli animali, chiedendo una riduzione dell’aliquota IVA sugli alimenti per gli animali domestici e le cure veterinarie dal 22% al 10%.