Infastidita dal suo abbaio, la sorella del proprietario di un cane ha portato l’animaletto ad un rifugio per farlo sopprimere
Chi decide di adottare un cane dovrebbe farlo con la consapevolezza di provvedere a tutti i suoi bisogni. Avere un animale domestico significa saper convivere con la sua natura e con i suoi istinti. Significa imparare a comunicare con lui, familiarizzando con il suo linguaggio. E, soprattutto, chi decide di adottare un cane dovrebbe farlo col desiderio di averlo per sempre al proprio fianco.
Ma non sempre è così. Alcune persone trattano questi esseri dotati di cuore e sentimenti alla stregua di oggetti, cose di cui appropriarsi quando si desidera e di cui disfarsi con la stessa facilità.
Ed è quello che è accaduto ad un povero cagnolino di tre anni. Il suo proprietario doveva trasferirsi e doveva prendere una decisione sul futuro dell’animaletto.
Poiché l’abbaio del cane infastidiva sua sorella, l’uomo ha portato il quattro zampe ad un rifugio con la richiesta di sopprimerlo.
Brownie Mae è stata portata al Angels Among Us Pet Rescue, un rifugio in Georgia, poco più di una settimana fa. Il suo proprietario stava per trasferirsi e sua sorella si era mostrata insofferente all’abbaio del cane, così hanno deciso di liberarsi del pelosetto.
La donna ha lasciato la cagnolina al rifugio chiedendo di ricorrere all’eutanasia.
Scioccati e inorriditi dal comportamento degli umani di Brownie Mae, il rifugio ha lanciato un appello sui social:
“Lui ha detto di darla via. Sua sorella non poteva essere infastidita da lei. Non le piacciono i cani e non le piace Brownie Mae, perché abbaia. Così, la sorella ha portato Brownie Mae al rifugio, chiedendoci di sopprimerla.”
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I volontari dell’associazione si sono rifiutati di dar seguito a quell’insensata e crudele richiesta e si sono invece attivati per cercare di conquistare la fiducia del cane e trovargli una nuova casa.
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La povera cucciola era infatti scioccata e terrorizzata. Tutto il suo mondo, tutta la sua vita era svanita in un attimo.
Vedendo il suo stato d’animo, lo staff era ancora più motivato a lottare per dare al povero animaletto spaventato la vita che meritava.
Era necessario farla uscire al più presto dal rifugio, non tenerla chiusa in un box e insegnarle ad avere di nuovo fiducia degli esseri umani.
E il miracolo è avvenuto. In solo 24 ore, Brownie Mae ha trovato una famiglia adottiva e ora sta scoprendo cosa è il vero amore.
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