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Quel passato che non si può dimenticare: il trauma dei cani salvati dai macelli

Lo scorso anno, ebbe una discreta risonanza, diventando virale in tutto il mondo, il guaito di terrore emesso da un cucciolo, salvato dai maltrattamenti in Romania. Ci sono immagini che ci hanno colpito riguardo a dolci esemplari letteralmente paralizzati dalla paura e che si nascondono nell’angolo di un box all’arrivo del personale o dei volontari.

Esemplari traditi, maltrattati che hanno subito le peggiori violenze e vissuto nell’orrore come quei cani allevati in Asia, destinati alla macellazione. Esseri non solo senzienti ma coscienti del destino al quale sono condannati e che vivono nel terrore, sentendo le urla e il sangue dei loro simili, spesso uccisi davanti ai loro sguardi. Sembra la descrizione di un film di finzione eppure si tratta della realtà di migliaia di esemplari nei paesi in cui è consentito il loro commercio della loro carne. Recentemente, in Corea del Sud, un noto mercato ha vietato la vendita di carne di cane sui banconi in quanto spesso e volentieri, i clienti sceglievano il cane che veniva poi ucciso nel retrobottega del mercato a bastonate.

Quell’esperienza traumatica è vissuta da centinaia di animali salvati in Asia, come ad esempio dal Festival della carne di cane di Yulin che si svolge ogni anno in occasione del solstizio estivo. Un ricordo difficile da dimenticare e non a caso, anche a distanza di mesi dal salvataggio, numerosi cani continuano a temere l’uomo. E’ quanto documentato da un volontario che ha condiviso un video sui social di un branco di cani salvati dai macelli della Corea del Sud e trasferiti negli Stati Uniti, ancora terrorizzati dalla presenza dell’uomo. Esemplari in preda della paura che si paralizzano e cercano una via di fuga che devono imparare a fidarsi dell’uomo.

“Nessuno di noi è stato in grado di avvicinarli e toccarli fino ad oggi”, ha commentato Nami Kim dell’associazione Save korean dogs, spiegando che ogni volta che qualcuno si avvicina, iniziano a guaire e cercano di trovare un posto dove nascondersi, ammassandosi gli uni sugli altri.

I cani terrorizzati sono avviati in un percorso di recupero prima di poterli inserire nella lista della adozioni. Ma di certo, per i volontari si tratta di una sfida che vale la pena di essere affrontata. In questo caso, il filmato è stato girato mentre i volontari stavano cercando di cambiare il collare dei cani, diventato troppo stretto, in quanto gli era stato messo sei mesi prima, quando erano solo dei cuccioli al loro arrivo negli Usa.

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