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Avvistamenti nel passato e leggende, alla scoperta del serpente marino

Il serpente marino, creatura divisa tra leggende e reali esistenze, oggetto di timore e fascino nel corso degli anni passati

Il serpente che nuota (Foto Adobe Stock)

Il mondo marino ha sempre affascinato ogni essere umano. C’è qualcosa nascosto nella vastità dell’oceano che ci affascina e nello stesso tempo ci incute timore. I serpenti del mare sono animali marini che popolerebbero le acque dell’oceano Atlantico e del mar Glaciale Artico. La loro conformazione fisica ha suscitato due gruppi di opinioni che si differenziano in base alle epoche. Secondo le tesi moderne tali creature sarebbero simili ai serpenti ma, a differenza di essi, sono dotati di pinne caudali. L’altra ipotesi che prende piede dopo i recenti avvistamenti, afferma che gli animali citati sarebbero dei plesiosauri, animali estinti cento milioni di anni fa.

Il serpente marino, tra leggende e curiosità

Animali marini (Foto Pixabay)

Dal punto di vista prettamente fisico, il suo corpo è di forma allungata e si conclude con una coda di pesce di color scuro che varia dai dieci ai trenta metri. Presenta una testa allungata e una grande bocca dalla quale fuoriescono due lunghe zanne. Alcuni però presentano anche delle differenze di colori, cambiando tonalità che passano dal verde al bruno-rossiccio. Tuttavia, questo è uno degli elementi che mette in discussione l’esistenza di tali animali. Il motivo si basa sul fatto che la natura non può essere composta da individui così diversi tra di loro. Secondo analisi effettuate nel corso del tempo, gli studiosi sono giunti alla conclusione che i serpenti di mare con determinate caratteristiche hanno popolato specifiche zone dell’universo, ad eccezione di altre.

In tal modo, gli studiosi hanno scoperto l’esistenza di più razze distinte, seguendo un ordine ancora poco conosciuto. In relazione a ciò è stata istituita una classifica delle varie tipologie da attribuire alle misteriose creature. Quest’ultime si suddividono nel serpente a collo lungo ricoperto da squame verdastre; il multi-gobba che si caratterizzano per la loro andatura ondeggiante; il serpente sauro privo di coda e di pinne; la tartaruga che mostra degli aculei sulla parte superiore del corpo; il serpente anguilla che raggiunge i 9 metri di lunghezza; il drago marino che ha delle zampe che sostituiscono le pinne pettorali ed una consistente criniera paragonabile a quella di un cavallo e infine il centipede gigante dotato di sembianze che si discostano da quelle dei rettili e si può trovare nell’Oceano Indiano e Pacifico.

Gli avvistamenti del serpente marino

La meraviglia dell’ambiente marino (Foto Pixabay)

Il serpente marino, durante gli anni, ha costruito una serie di leggende, create dagli avvistamenti che hanno avuto luogo, in varie parti del mondo. La prima è stata quella avvenuta nel 1845 da due pescatori al largo della Scozia che notarono una creatura  lunga di venti metri che si muoveva nell’acqua. Un avvistamento simile ebbe luogo nel 1883, realizzato da alcuni militari i quali sebbene non riuscirono a vedere il corpo per intero, furono d’accordo nell’individuare un animale da una probabile lunghezza di trenta metri.

Nel corso della prima guerra mondiale invece una nave mercantile armata vide, al largo dell’Islanda, una forma scura in superficie e temendo che fosse un sommergibile  i cannonieri furono costretti ad attaccare. Prima di eseguire l’ordine, gli uomini videro una creature dall’aspetto di un serpente emergere con la testa dal mare.  Eisner Penny, di Cape Sable Island, il 5 luglio 1976 avvistò qualcosa di enorme con “gli occhi grandi iniettati di sangue e lunghe zanne fuoriuscite dalla bocca“.

Tuttavia è bene precisare che tali storie sono nate in tempi dove ancora forse, non c’era familiarità con la navigazione. Al riguardo, gli zoologi ci vengono in aiuto spiegandoci che le creature descritte non sono altro che animali comuni, somiglianti al pesce siluro o ai delfini dalla forma allungata che potrebbero essere stati scambiati per serpenti marini. Altre fonti potrebbero riguardare i globster ossia ammassi di materia organica ritrovati sulle spiagge che non è possibile riconoscere a causa della putrefazione. Nel 1800 infatti, vennero trovati molti resti di tentacoli che che fecero rinascere la leggenda del Kraken. Quest’ultimo non è altro che un mostro leggendario che richiama nell’aspetto una piovra o un calamaro, quest’ultimo dotato di tentacoli così lunghi da avvolgere un’intera nave. Le teorie a favore della sua reale esistenza invece trae origine dal calamaro gigante, animale preistorico che sarebbe potuto sopravvivere ai giorni nostri. Un’altra ipotesi si riferisce al coccodrillo marino il più grande predatore esistente sul pianeta.

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Benedicta Felice

 

 

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