Il ritorno della lince, dal Trentino la splendida notizia di un raro avvistamento. La specie è la Lynx lynx ed è un esemplare a rischio estinzione
Ogni tanto ritorna. Di cosa stiamo parlando? Semplice, della lince. Uno dei maggiori predatori delle foreste europee e siberiane è stato avvistato nel Trentino. E’ il caso della lince eurasica, ricomparsa dopo sei mesi dall’ultima segnalazione. Tale specie nata nel 2006, presente nel cantone del San Gallo, in Svizzera, è stata denominata B132. L’esemplare maschio è giunto nel territorio del Trentino nel 2008.
L’esemplare citato appartiene alla specie denominata Lynx lynx e purtroppo è a rischio estinzione su tutto l’arco alpino. La diminuzione del numero della specie, è così ridotta da contare una sola popolazione distribuita su tutto il territorio svizzero. A causa di ciò, è stato reso necessario il costante monitoraggio per mezzo del radio collare che aveva permesso di seguirne gli spostamenti sebbene gli avvistamenti sarebbero stati sempre più rari.
Per tale motivo, è stato possibile rinvenire la presenza di questo raro esemplare grazie all’opera dei cacciatori della sezione di Molina di Ledro, in provincia di Trento. Quest’ultimo è situato sui versanti di Tremalzo e fa capire, prima di tutto che la lince è viva ed è in buona salute poi che non è sola. La particolarità della lince descritta è che risulta essere il solo esemplare della sua specie nel Trentino.
La distribuzione della lince Lynx lynx è stata documentata e studiata attentamente da molti autori che hanno affermato la sua presenza anche grazie ai reperti museologici che ricostruiscono il restringimento e il declino della specie avvenuto nel corso degli anni fino alla totale eliminazione dal territorio nazionale. Il primo avvistamento è avvenuto su tutto il versante alpino italiano, durata fino al XVIII secolo.
Dopodiché è iniziato il periodo del suo costante declino cominciato dalle alpi venete per poi diminuire nelle Alpi Lombarde, Alto Atesine e Trentine tra il 1870 e il 1880. Per quanto concerne invece la permanenza nelle Alpi occidentali, questa è avvenuta fino a circa metà del XIX secolo.
La situazione dei settori Appenninici dell’Italia centrale, è diversa a causa della totale assenza di testimonianze attendibili come segnalazioni museali o documentari di catture. Le uniche prove certe risalgono alla metà del 1800 quando la permanenza della lince è avvenuta nei territori di Marche, Abbruzzo e Molise.
A partire da questo momento, le testimonianze di avvistamenti sono diminuite drasticamente fino a segnalate qualche presenza a distanza di tempo.
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B.F.
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