Il pangolino che vince sul bracconaggio, la storia di Kosin, il fortunato animale che ce l’ha fatta. Strappato da una morte certa, torna nel suo habitat
La vittoria più bella, il bene che vince sul male, la giustizia che trionfa. Una splendida notizia giunge da Londra, dove un baby pangolino è stato messo in salvo dalla Zoological Society della capitale inglese, ente animalista attivo in Thailandia che è riuscito a strappare il piccolo animale dalla cattiveria e disumanità del bracconieri.
L’attenzione e la rapidità di intervento sono stati i fattori principali che hanno salvato il baby pangolino da una fine certa e crudele. Un bracconiere teneva con sè l’indifeso animaletto, in condizioni disumane e disastrose. Il motivo del suo gesto, si trova nel fatto che nelle zone della Thailandia, il valore di un esemplare del genere è molto alto. Esso viene frequentemente acquistato sul mercato nero per la carne o per le squame, e da vivo ha molta più valenza rispetto che da morto. Il valore del pangolino è molto prezioso nel territorio orientale, poiché rappresenta una specie in via d’estinzione, appartenente alla categoria del “formichiere squamoso” ossia l’unica tipologia di mammiferi viventi a rappresentare l’ordine dei Folidoti.
In ragione di ciò, sono circa 300 gli esemplari che vengono cacciati quotidianamente e secondo la Zoological Society rappresentano la specie maggiormente trafficata a livello illegale nel mondo.
Infatti, l’ente attivo in Thailandia, Camerun, Nepal e Filippine sottolinea: “Per un abitante dei villaggi rurali, in Thailandia, un pangolino viene equiparato ad una vincita alla lotteria, corrispondendo a livello economico a circa tre mesi di stipendio. Per questo motivo, bisogna annientare il proseguo del bracconaggio, distruggendolo dalla base.” Un’operazione che necessita di attenzione, rapidità e una costante osservazione.
Infatti, è proprio per tale motivo che il processo di trasferimento del pangolino nel suo habitat non è stato semplice come potrebbe sembrare. Quando è stato salvato, pesava appena nove etti ed era necessario che ritornasse in salute prima di essere messo di nuovo in libertà.
Difatti, è stato visitato, nutrito e controllato per alcuni giorni, prima di essere condotto in un’area isolata, difficilmente rintracciabile della foresta, al fine di essere messo al sicuro dai bracconieri, presenti su vaste porzioni di territorio della Thailandia.
“Vedere Kosin, muovere i suoi primi passi di libertà è stato un evento fantastico. Kosin è stato fortunato perché non sono molti gli esemplari che come lui riescono a farcela. Ha ricevuto una seconda chance che non tutti hanno il privilegio di ottenere”– ha affermato l’ambientalista Eileen Larney.
Il bracconaggio, quindi, è un tema che ritorna e che deve assolutamente essere sconfitto in maniera definitiva al più presto.
Leggi anche:
B.F.
Amoreaquattrozampe è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI
Ti sei mai chiesto come eliminare le larve di mosca? Probabilmente non ti sei nemmeno…
Anche se può apparire strano, alcuni animali non dormono: ecco quali sono le specie viventi…
Non sono tutti docili e giocherelloni? Esiste il cane più pericoloso del mondo e da…