Arriva nelle sale cinematografiche il nuovo emozionante film di Steven Spielberg in cui i protagonisti sono solo animali: ecco i dettagli.
Ci sono film che riescono a conquistare il cuore di tutti coloro che li guardano, appassionando generazioni e generazioni di spettatori non solo umani ma anche appartenenti a specie diverse. Questo discorso si presterà alla perfezione per il nuovo film di Steven Spielberg, Flow – Un mondo da salvare. Definito dalla critica come “il film d’animazione sulla natura più innovativo dai tempi di Bambi”, Flow è inserito da Variety tra i favoriti nella corsa all’Oscar.
Gli animali sono spesso i protagonisti di numerosi film d’animazione per bambini, soprattutto di quelli realizzati dalla Walt Disney Productions. Tra le numerose pellicole destinate a diventare iconiche, gli amanti degli animali domestici, in particolare dei gatti, non potranno perdere il nuovo film di Steven Spielberg: Flow.
Flow – Un mondo da salvare è un film d’animazione del lettone Gints Zilbalodis, annoverato da The Hollywood Reporter tra i più grandi artisti dell’animazione mondiale. Presentato in anteprima italiana al festival Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma 2024 e tra i film protagonisti del Lucca Comics & Games, Flow aveva già conquistato quattro premi ad Annecy e aveva incantato al Festival di Cannes. Arrivato nelle sale cinematografiche italiane giovedì 7 novembre 2024, questo film è definito un capolavoro d’animazione che combina poesia, amore e vita in un’atmosfera magica dai contorni onirici.
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Il regista Gints Zilbalodis ha evidenziato come in Flow “non tutto ciò che accade è spiegato. Non viene spiegato davvero perché arrivi l’alluvione o il significato delle statue. L’obiettivo non era creare un enigma da risolvere, ma offrire al pubblico un’intera esperienza da abbracciare, un film aperto che continui a farci pensare dopo averlo visto”. Opera di animazione immaginifica che non ha riferimenti visivi precedenti, Flow racconta la storia di un mondo in cui gli esseri umani hanno lasciato il posto agli animali.
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L’arrivo di un’inondazione costringerà un gatto a tentare di mettersi in salvo su una barca, insieme a un gruppo di animali. Le Monde ha definito il viaggio dei protagonisti come una “Odissea spettacolare” che combina l’epica greca con la tradizione biblica del diluvio universale. Nessun dialogo umano arricchirà il film, nel quale si susseguiranno solo i versi degli animali che fanno da colonna sonora alla bellezza degli scenari paesaggistici.
La grandezza del nuovo film di Spielberg risiede nella capacità di parlare attraverso le immagini un linguaggio universale, rivolgendosi a un pubblico di diverse generazioni. Zilbalodis ha infatti spiegato: “Penso che l’animazione possa andare più in profondità nel subconscio degli spettatori di quanto riesca a fare un film ripreso dal vivo. L’animazione non è influenzata da barriere culturali o linguistiche, può essere molto più universale e primordiale. Ma, allo stesso tempo, non credo che dovrebbe essere vista come qualcosa di diverso. È solo un’altra tecnica narrativa”.
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Guillermo del Toro ha ammesso di essere rimasto “senza fiato” dopo la visione di quello che lui stesso ha incoronato come “il futuro dell’animazione”. La trama prende l’avvio in una foresta oscura dove un gatto dal manto nero e dagli occhi gialli si specchia in una pozza d’acqua. Un interrogativo interiore, un tentativo di comprensione di sé sono i primi temi affrontati nell’apertura del film. Dalla pozza d’acqua, lo sguardo si sposta verso il rapido muoversi del fogliame agitato dalla corsa di un leprotto inseguito da un branco di cani. Segue poi la fuga dei cervi da un’onda improvvisa d’acqua che travolge lo stesso gatto protagonista.
L’unica via di salvezza al diluvio è una barca a vela. L’imbarcazione, dove si trova una nutria, viene raggiunta dal micio dal manto nero e presto si trasforma in una vera e propria arca di Noè. Un lemure, un cane di razza Labrador retrever, un uccello alla Myazaki si mettono in salvo sulla barca.
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Tra tempeste, città incantate e scenari onirici gli animali vedranno arrivare una nuova era in cui l’acqua tornerà a calare. In un ambiente modulato in 3D, Zilbalodis inserisce i suoi personaggi seguendone azioni e gesti e accompagnando lo sguardo in una sorta di agile osservazione basata su lunghe sequenze. (di Elisabetta Guglielmi)
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