Dopo le svariate proteste di Lav a maggio 2019 è finalmente uscita la sentenza che impedisce ai visitatori dei parchi acquatici di nuotare con i delfini, Ora è stata definitivamente confermata.
Nel dicembre 2017 era stato firmato un decreto-deroga che permetteva ai clienti dei parchi acquatici di interagire con i delfini e anche di nuotarci insieme nella stessa vasca.
Questo decreto aveva scatenato l’ira dei volontari della Lav che da tempo protestavano perché ciò non avvenisse.
Le proteste furono così insistenti e incessanti che i giudici amministrativi regionali del Tar del Lazio decisero di cancellare il decreto per tutelare la sicurezza degli animali.
Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione LAV aveva scritto:
“Il Tar del Lazio ha finalmente dato ragione alle nostre motivazioni giuridiche ed etiche che non siamo riusciti a far valere per un anno e mezzo contro i ministeri dell’Ambiente Galletti, della Salute Lorenzin e delle Politiche agricole Martina”
“Rimuovendo il divieto preesistente e consentendo al pubblico di nuotare nella stessa vasca con i delfini (per inverosimili finalità di ‘educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini) favoriva l’aumento di spettatori e il conseguente ricavo economico”.
“Senza considerare le conseguenze sugli animali: nuotare con il pubblico, infatti, è un’attività che produce ulteriore stress ai delfini, già detenuti in spazi limitati e costretti ad esibirsi in spettacoli con salti e piroette, accompagnati da musica ad altissimo volume”.
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Il parco acquatico Zoomarine per il decreto cancellato aveva presentato una richiesta d’appello contro la sentenza emessa lo scorso maggio dal Tar del Lazio.
Grazie all’ordinanza n°3821 del 2019 lo Zoomarine dovrà rinunciare a circa 22mila euro giornalieri che avrebbe percepito se fosse stato ancora in vigore il decreto del 2017.
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Il responsabile dell’aria animali esotici di Lav Andrea Casini ha sottolineato la soddisfazione dell’associazione dichiarando:
“Siamo soddisfatti della piena conferma della linea indicata dalla decisione del 4 luglio scorso, con cui il Presidente della Quarta Sezione del Consiglio di Stato aveva rigettato la richiesta di sospensiva urgente della sentenza del Tar Lazio, che chiariva l’importanza del divieto a tutela degli animali, ritenuto predominante anche su aspetti commerciali“.
“Un’altra vittoria giudiziaria che ci fa ben sperare in una positiva conclusione dell’intero processo, quando le ragioni scientifiche e i profili di tutela animale non potranno che confermare quanto finora deciso, prevalendo sugli interessi economici della società”.
“affinché i profili di tutela degli animali, le evidenze scientifiche e la copiosa bibliografia depositata, confermino nel merito la decisione, e continueremo la battaglia fino alla chiusura spettacoli e prigionia animali”.
I delfini e tutti gli altri animali che vengono costretti ad esibirsi in questi parchi vivono in spazi ristretti, conducono una vita apatica e stressante che non gli appartiene.
I delfini sono creature intelligenti e sociali che, in natura, interagiscono con centinaia di compagni, cacciano in comune e hanno un’intero mare dove scorrazzare.
In cattività, tutto questo ovviamente non accade. La socializzazione per questi delfini e molto limitata hanno pochi compagni all’interno della vasca.
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I delfini in cattività vengono nutriti con pesci morti (i delfini selvatici catturano e mangiano solo pesci vivi) e affrontano una riduzione dello spazio eclatante.
I delfini allo stato brado possono nuotare fino a 60 o 80 chilometri in un giorno e possono immergersi a profondità molto elevate . Anche nelle più grandi strutture, i delfini hanno accesso a meno dell’1% dello spazio che avrebbero a disposizione nel loro habitat naturale.
Per una creatura curiosa e intelligente come il delfino, una vasca sterile non offre stimoli esplorativi rispetto al vasto e complesso mare o oceano .
Permettere ai visitatori dei parchi di nuotare con loro sarebbe un ulteriore stress per gli animali compromettendo il loro già precario benessere .
L.L.
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