Il paese di Trigueros del Valle, nella provincia di Castilla y León Valladolid ha appena approvata una legge che estende ai cani e gatti gli stessi diritti di residenza degli esseri umani.
I cani e i gatti saranno da oggi in poi considerati “residenti non umani” e lo stesso sindaco Pedro Pérez Espinosa ha spiegato che “i cani e gatti hanno vissuto in mezzo a noi per più di mille anni. Il sindaco deve rappresentare non solo i residenti umani ma anche gli altri”.
Si tratta di un provvedimento che in realtà aiuta a combattere il maltrattamento di animali e tutela in casi di “mutilazione o di morte di un residente non umano”.
Il piccolo villaggio di 330 anime è coinvolto da anni nella tutela degli animali e come altre città spagnole ha proibito anche la corrida, nonostante il governo spagnolo continui a considerarla come un retaggio della tradizione ed eredità della cultura nazionale.
Il provvedimento è stato accolto con favore da molte associazioni animaliste e la Rescate1 ha commentato che “oggigiorno siamo più vicini agli animali e siamo anche più umani grazie alla sensibilità e all’intelligenza di molte persone come i residenti di Trigueros del Valle”.
In ogni modo, molti governi in tutto il mondo stanno cercando di applicare delle leggi per tutelare gli animali con l’obiettivo di fa passare l’idea di “persone non umane“. Una tendenza che nel XXI secolo sembra comunque andare nella giusta direzione tanto che ormai la maggior parte della popolazione, nelle società più avanzate, ritiene giusto difendere i 4zampe a fronte di una piccola percentuale di persone che pensa ancora che gli animali siano degli oggetti o dei mezzi da lavoro.
Molte ricerche e studi hanno portato l’attenzione sul dibattito etico per cui alcuni animali sono entrati a far parte del pantheon degli esseri senzienti, che hanno una coscienza, come i delfini, capaci di provare emozioni, empatia e sentimenti.
Ecco perché molti ricercatori e scienziati stanno ora cercando di estendere il diritto degli animali come “persone non umane” che possono avere gli stessi diritti degli umani davanti alla legge. Grazie a questo concetto etico ci sono stati dei casi in cui è cambiato il destino di alcuni animali, come quello di due scimpanzé Ercole e Leo, cavie dell’Università di Stony Brook a Long Island, negli Stati Uniti. Le associazioni animaliste si sono battute affinché i due animali fossero liberati e per far valere i loro diritti. Nel dicembre del 2014, la Corte Suprema dello Stato di New York riconobbe ai due esemplari lo stato di persone, invocando l’Habeas Corpus.