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Il cane Puggy non scodinzolava: una sorpresa contrasta la malattia

Il cucciolo di cane Puggy non scodinzolava più da 6 mesi ma una bellissima sorpresa riesce a contrastare l’avanzare della sua malattia. 

Il cucciolo Puggy (Instagram thepuggysmalls – Amoreaquattrozampe.it)

Puggy è paralizzato da 6 mesi“, spiega la mamma umana del cagnolino affetto da una malattia degenerativa che sta letteralmente conquistando il cuore degli utenti in rete. L’accentuarsi dei sintomi della malattia non avrebbe più permesso a Puggy di scodinzolare di fronte a una bella notizia o all’arrivo dei suoi cari. Finché, qualche giorno fa, grazie a una bellissima sorpresa è avvenuto “un miracolo“. Puggy ha scodinzolato per alcuni secondi dopo essersi accomodato per la prima volta all’interno della sua nuova cuccia. La donna ha voluto condividere questo momento di gioia con i follower del cagnolino, attraverso una clip pubblicata sul profilo Instagram interamente dedicato a Puggy (@thepuggysmalls).

Il cane Puggy non scodinzolava da 6 mesi: la cuccia nuova gli fa dimenticare la malattia

Puggy è un adorabile cucciolo di Puggle che – nonostante le sue difficoltà nel camminare autonomamente – non ha rinunciato alle sue attività preferite. Grazie all’amore nutrito dai suoi genitori umani, Puggy ha continuato a coltivare le sue passioni, avventurandosi nella natura alla ricerca di dilezioni spuntini, passeggiando in spiaggia con la sua umana del cuore, oppure aiutando i membri della sua famiglia negli iniziali preparativi per Halloween 2023.

Puggy durante la passeggiata (Instagram thepuggysmalls – Amoreaquattrozampe.it)

Dopo la bella notizia, che dichiarava ai suoi fan l’improvvisa ripresa di Puggy, altre clip incoraggianti sono state condivise in rete sullo stato di salute del cagnolino. Il piccolo Puggle, ossia il meraviglioso frutto di un incrocio tra un Beagle e un Carlino, è affetto da una malattia degenerativa meglio conosciuta con il nome di mielopatia.

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Gli esperti ricordano – a tal proposito – l’importanza di saper riconoscere i primi sintomi della mielopatia degenerativa nei cani per poter avere una diagnosi chiara sin dall’inizio e poter così cercare di contrastare tempestivamente l’accelerazione, in alcuni casi tempestiva, del suo sviluppo.

Il Puggle affetto da mielopatia (Instagram thepuggysmalls – Amoreaquattrozampe.it)

Nel caso di Puggy, ad esempio, le cure degli esponenti della sua famiglia si rivelano fondamentali, nonostante mettano a dura prova i loro ritmi e le loro quotidiane abitudini. Il ritorno di Puggy – a scodinzolare liberalmente, seppur per pochi istanti – ha rappresentato un enorme traguardo per i suoi genitori adottivi. Se la mielopatia conduce a un costante peggioramento, in questo caso – per Puggy – si sarebbe trattato di un vero miracolo.

Non dormiamo bene da mesi perché Puggy ha bisogno di cure 24 ore su 24“, ha spiegato la mamma di Puggy in didascalia alla clip che mostra – a pieno – la sua felicità nell’approdare nella sua nuova confortevole cuccia. Puggy, ultimamente, si era “impossessato del letto grande” della loro camera. E, probabilmente, aveva fatto ciò perché la ravvicinata presenza dei suoi affetti più cari gli permetteva di sentirsi maggiormente al sicuro. Ma adesso, grazie al sostegno delle persone che desiderano il meglio per il dolce Puggy e del loro meraviglioso dono, il loro Puggle può dormire al loro fianco sentendosi più libero nel suo spazio personale e totalmente al sicuro.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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