Il cane che assiste il padrone e un labrador, entrambi non vedenti

Il cane che assiste il padrone e un labrador, entrambi non vedenti

labrador

Una bella storia di amicizia tra un uomo non vedente e il suo cane guidae, una femmina labrador di nome Penelope da cinque anni al fianco di Vittorino Biglia, vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi di Imperia, residente a Civezza.

Purtroppo, come riporta il sito riviera24, Penelope, lo scorso novembre è stata colpita da una rara forma di retinopatia per cui non ha più potuto proseguire il suo servizio, diventando lei stessa non vedente.

Ma Vittorino in nessun modo si è voluto separare da Penelope che era stata addestrata alla scuola di Limbiate ed entrata in casa Biglia nel 2010 grazie ad una donazione del Lions Club di Collegno.

“Lei resta qui con me per sempre”, ha dichiarato commosso il signor Biglia, sottolineando che “si direbbe che sono una persona sfortunata. Ma questa storia mi ha anche fatto capire il vero e unico amore che gli animali hanno per l’uomo e per i loro simili”.

Un amore che va oltre la semplice utilità a cui sono destinati questi esemplari tanto che in casa Biglia da qualche giorno è arrivato un nuovo ospite di nome Spritz, un labrador maschio di colore nero, di circa un anno e mezzo, addestrato a Limbiate e donato a Vittorino dal Lions Club La Torre di Imperia,tramite una raccolta fondi.

Spritz racconta felice Biglia, “ha il suo bel daffare: deve assistere me e Penelope. Non si allontana neppure per idea. Suonano alla porta di casa e lui precede tutti. Penelope lo segue a fatica perché non vede e talvolta rotola giù per le scale. Io sono dietro di loro guidato dal loro fiuto. Usciamo tutti insieme e per fortuna che c’è anche mia moglie perché tenere due cani per una persona non vedente è un po’ complicato”.

“Cinque anni di onorato servizio fino a quando una mattina di novembre una ragazza sulla metro mi chiede: E’ sicuro che il suo cane stia bene? Subito non ci ho dato peso, poi mi sono preoccupato e lo abbiamo fatto visitare da un veterinario. La diagnosi era pazzesca: retinopatia. Scherzo del destino che mi fa stare male. Storia simile alla mia che ho perso la vista a circa vent’anni a causa di una retinite pigmentosa, malattia degenerativa attualmente irreversibile. Ero distrutto, disarmato, una nuova brutta tegola sulla mia vita già tormentata. Ma mi sono fatto forza e coraggio come sempre e mi sono detto: Penelope resterà con me e così è stato“.

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