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Il buon senso della Provincia: uccisa orsa K2. Enpa: Boicottare il Trentino

“Da amministrazione trentina prova di prepotenza e crudeltà”, ha dichiarato aspramente l’on. Michela Vittoria Brambilla, commentando l’uccisione dell’orsa K2, in Trentino.

E’ stata una vera e propria sentenza di morte quella ordinata dalla Provincia di Trento nei confronti di un orso, accusato di aver aggredito un uomo lo scorso 22 luglio, nei boschi di Terlago. In un secondo tempo la vittima, un pensionato di 69 anni, aveva ammesso di aver infastidito per prima lui l’esemplare, cacciandolo con un bastone. L’orsa avrebbe reagito per difesa e sarebbe poi scappata. Gli stessi specialisti e studiosi di orsi avevano specificato che se l’orso era pericoloso e aveva l’intenzione di uccidere, quell’uomo non sarebbe sopravvissuto. Eppure, nonostante tutto, la provincia non ha ritirato l’ordinanza di cattura o di abbattimento dell’esemplare. Dopo aver accertato, tramite l’esame del DNA che l’orso era la femmina K2, un esemplare che nel 2015 aveva aggredito un ciclista e aveva perso il suo collare Gps, è stata una vera e propria caccia all’orso senza pari, portata a compimento dagli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento. L’orso di 14 anni è stato ucciso nella serata del 13 agosto, nella zona del monte Bondone.

Lo stesso presidente della provincia Ugo Rossi ha ribadito che “quando il pericolo sale oltre ad una certa soglia, si procede all’abbattimento anche per garantire la sicurezza delle persone”, specificando che “le condizioni di tempo, spazio, luogo e l’indice di pericolosità di questo esemplare hanno imposto questo tipo di scelta e anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo, ma di fatto non lo è”.

Rossi ha poi tenuto a precisare che “in un periodo come Ferragosto in un’area popolata da turisti e residenti, di fronte a due ferimenti di persone e di altri episodi importanti, tutte le regole scientifiche ma anche giuridiche indicano che questa era l’assoluta necessità”.

Il presidente si è anche giustificato nei riguardi del progetto europeo “Life Ursus” di reinserimento della specie per il quale la provincia prende fondi europei anche se più volte criticato dalla amministrazione provinciale, tanto da rimetterlo in discussione. Per evitare qualsiasi critica, Rossi si è difeso sostenendo che la Provincia intende andare avanti con il progetto ma ricordando che “chi vive in un territorio deve comunque vivere in sicurezza”.

Da Enpa al WWF e molte altre associazioni non sono mancate le critiche e hanno promesso battaglia.

“Non può essere l’orsa a pagare con la vita errori umani. Avevamo diffidato la Provincia a procedere con l’abbattimento, perché inutile e senza ritorno, ma evidentemente le pressioni politiche sono state più forti del buon senso”, ha dichiarato Dante Caserta, vicepresidente Wwf.

UCCISIONE ORSA K2 POLEMICHE E BOICOTTAGGIO

La condanna è unanime da parte delle associazioni e organizzazioni animaliste che hanno annunciato di presentare istanza per accedere agli atti e verificare le motivazioni che hanno portato all’uccisione dell’esemplare e che per poter essere applicate dovrebbero basarsi su elementi scientifici e validi.  Non solo non vi sarebbero elementi validi, ma inoltre, in base alla dinamica dei fatti, sarebbe l’orso ad essere stato aggredito per primo.

Ecco perché la faccenda sembra rivestirsi di un altro significato: quello di un delitto non solo contro gli animali ma contro la stessa biodiversità.

Enpa ha pertanto lanciato una campagna di boicottaggio contro il Trentino i suoi prodotti tipici trentini e il turismo. Un caso sul quale non sono mancate le polemiche anche da parte dei politici a livello nazionale.

Infatti, come riporta il Corriere.it,  lo stesso Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato (Lega Nord), ha commentato il caso come una “caccia gratuita all’orso”. Dalla sinistra alla destra, non mancano le critiche e fino al consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi il quale ha sostenuto che “la Provincia è riuscita a trasformare una risorsa in un problema”.

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