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Microplastiche e animali: le dannose conseguenze sottovalutate per anni

I danni delle microplastiche sugli animali e sull’ambiente. Gli effetti devastanti sul ciclo vitale della Terra e su animali indispensabili al pianeta

Il problema delle microplastiche (Foto Adobestock)

Un grave problema  continua a persistere, non curante dei danni all’ambiente e della creazione di vittime innocenti. Stiamo parlando delle microplastiche, un problema troppo spesso ignorato e sottovalutato che sta contaminando tutti gli esseri viventi che lo popolano. Le gravi conseguenze dell’inquinamento non coinvolgono solo i grandi cetacei ma anche le creature più piccole con il principale ruolo di fertilizzare il terreno. Capiamo bene di cosa si tratta…

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I danni delle microplastiche sui piccoli animali e sull’ambiente

Rifiuti di plastica (Foto Pixabay)

Le microplastiche rappresentano un problema preso poco in considerazione dal punto di vista ambientale. Si riferiscono a particelle genericamente più piccole di un millimetro che comprendono diversi ambiti quali l’abbigliamento, la cosmetica e i processi industriali. La diversità dei materiali coinvolti e delle miscele in essa presenti ha reso complicato lo studio degli effetti provocati sull’ambiente e gli esseri viventi che lo abitano. Gli studi condotti finora hanno evidenziato il grave impatto che tali sostanze detengono sulla catena alimentare coinvolgendo, oltre alla fauna marina, alimenti quali la birra, il miele e il sale marino. Pertanto, dalle analisi effettuate emerge la possibilità dell’estensione dei frammenti nella carne, provocando un grande rischio per la nostra salute.

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Le analisi effettuate dimostrano l’arrivo dei rifiuti anche sulla terra, mettendo in serio pericolo la vita delle specie presenti. A tale proposito, il nuovo studio denominato “Proceedings of the Royal Society” ha individuato la presenza del 79 % di una cospicua quantità di rifiuti di plastica all’interno delle discariche. Le tonnellate di rifiuti scovate mettono a repentaglio microrganismi come funghi e batteri. Ad essi si aggiungono microrganismi quali falene, farfalle, mosche e tanti altri organismi apparentemente “insignificanti”.  Infatti, nonostante le loro dimensioni siano abbastanza piccole rappresentano una grande importanza per la vita di tutte le creature che popolano la Terra.

Leggi e responsabilità da considerare

Gravi conseguenze ambientali (Foto Pixabay)

Il problema persiste nonostante siano stati emanati i divieti di utilizzare le microlastiche all’interno di cosmetici e detergenti. Il veto però non entrerà in vigore prima del 2030, in Europa, non considerando l’annuncio creato nel 2018 e la trasformazione in legge nel 2022. L’attuazione del decreto, in tempi minori, rispetto a quelli indicati consentirebbe di evitare la dispersione dell’abbondante quantità di rifiuti  all’interno dei fiumi, sulle spiagge e sulla terra. L’aspetto negativo però riguarda il mancato coinvolgimento di altri settori che senz’altro gioverebbero della legge attuata. I passi primari sono stati compiuti ora manca quello più importante: il voto nel 2021 da parte degli Stati membri e l’entrata in vigore nel 2022.

Confidiamo tutti nella pronta attuazione della legge, nella speranza che possa risolvere una grave problematica ambientale. E’ giunto il momento di fermare le tante vittime che hanno perso e stanno continuando a perdere la vita a causa dell’inquinamento. Nessuno può rimanere escluso dalla salvaguardia della loro esistenza, anche i minuscoli esseri viventi che meritano considerazione e rispetto.

Spesso lo sottovalutiamo ma è grazie ad essi che la Terra può continuare a svolgere il suo intero ciclo vitale. Inoltre, l’eliminazione del problema consente di metterli al riparo dall’intensificazione del rischio estinzione che corrono frequentemente.

Benedicta Felice

Benedicta Felice

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