Uno scambio senza precedenti con la bambina, i volatili sembrano essere davvero riconoscenti!
L’interazione tra uomo ed animali alcune volte può raggiungere livelli quasi inimmaginabili e, probabilmente, la storia della bambina di Seattle ed i “suoi” corvi ne è una delle testimonianze più incredibili. Si sa che tutti i corvidi sono particolarmente intelligenti, sul web è infatti pieno di video che li ritraggono mette si adoperano in prove di abilità anche piuttosto ardue per ricevere il loro premio in cibo, nessuno però li aveva mai visti “pagare” per la loro razione, così come accade con la bambina di soli 8 anni di nome Gaby Mann che ormai è divenuta famosissima in tutto il mondo.
Lei gli dà il cibo e loro perline e monili, tra la piccola ed i corvi ormai il rapporto è quasi simbiotico!
Il rapporto tra Gaby ed i corvi è iniziato quando la bambina era molto piccola ma aveva già sviluppato una passione per questi animali. Ogni uscita diventava dunque una buona occasione per lasciar cadere pezzi della sua merenda e guardare i volatili mangiarli di gusto, fin tanto che questi hanno iniziato a vedere la piccola quasi come fosse una dispensa ambulante, seguendola passo passo anche nel tragitto da casa alla fermata dell’autobus, gracchiando e volteggiando intorno a lei quasi a volerla salutare.
La passione di Gaby verso questi animali non ha fatto che crescere ed è così che ha deciso di creare per loro una vera e propria mangiatoia con tanto di abbeveratoio, ed è proprio qui però che si sono iniziati a verificare i particolarissimi episodi. Per dimostrare la loro riconoscenza i corvi hanno infatti iniziato a lasciare piccoli oggetti luccicanti nella mangiatoia, perline, monili, pezzo di acciaio o qualsiasi altra cosa che attirasse la loro curiosità.
Doni preziosi per la bambina che uno ad uno lo ha raccolto e messi da parte. Un ciondolo a forma di cuore è senza dubbio l’oggetto più emblematico della collezione, ma anche bulloni, graffette e mattoncini lego sono ben accetti! Quel che conta non è il valore degli oggetti ma ciò che questi rappresentano, ovvero la testimonianza che tra uomo e natura ci possa essere un rapporto profondo di rispetto e ammirazione reciproca.