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Hitler e l’amore per i cani: da Fuchsl a Blondie, i quattozampe del Führer

Hitler posa con Blondie

Hitler ed i cani, un legame profondo e documentato.

Il fatto che Hitler amasse i cani è fuori discussione. La portata di questo affetto e l’effetto che ha avuto su di lui rappresenta un problema controverso per gli storici. Mentre prestava servizio nell’esercito durante la prima guerra mondiale, il futuro dittatore nazista aveva un Pitbull, Fuchsl. Durante un viaggio in treno quest’ultimo però gli venne rubato. È stato questo furto tra le altre cose a contribuire a deformare la mente di Hitler ed a renderlo il mostro che in seguito si è rivelato essere? Può essere. Il giovane Adolf aveva pochi amici. E questo sembra anche per colpa di un carattere spiacevole. Inoltre quasi tutti i suoi conoscenti erano morti in azione (ci troviamo in piena Prima Guerra Mondiale) mentre lui in più di una circostanza era riuscito a scampare miracolosamente alla morte. Dopo la guerra Hitler disse a G. Ward Price, un reporter inglese, di come una volta stava mangiando a cena con i suoi compagni in una trincea.

Hitler il ‘miracolato’

“All’improvviso una voce sembrava dirmi: ‘Alzati e vai laggiù’. Fu un comando così chiaro ed insistente, al punto da farmi ubbidire automaticamente, come se fosse stato un ordine militare. Mi alzai subito in piedi e camminai per venti metri lungo la trincea, portando con me la mia cena nella sua scatola di latta. Continuavo a mangiare nel frattempo, e la mia mente era subito tornata normale. Mi ero appena spostato quando un lampo accecante ed un rumore assordante erano giunti pochi secondi dopo da dove mi ero mosso. Era caduta una bomba, e tutti quelli che erano con me morirono sul colpo”. Di tutti i suoi amici rimase solo Fuchsl, ‘piccola volpe’. Si doveva trattare probabilmente della mascotte dei soldati inglesi. Il quattrozampe stava inseguendo un topo nella ‘terra di nessuno’, la zona che si frapponeva tra gli eserciti nemici. Il cane era saltato in una trincea tedesca, e lì Adolf lo aveva catturato per poi tenerlo con se. Da quel momento in poi Fuchsl non abbandonerà mai più quello che sarebbe divenuto uno dei genocidi di massa più famosi di sempre.

L’amatissimo cane Fuchsl

“Posso guardarlo come se guardassi un essere umano”, aveva scritto in più di una circostanza sul quattrozampe. L’animale si sedeva accanto a lui durante i pasti, in maniera ordinata. Ed il giovane Adolf si diceva “pazzo di lui”. Poi però durante un viaggio in treno il cane sparì. Sembra che un impiegato ferroviario, a sua volta deliziato da quell’elegante animale, avesse offerto a Hitler 200 marchi per comprarlo. Una offerta rifiutata, sembra con la frase “Non lo vendo nemmeno per 200mila marchi”. Fu probabilmente proprio quel dipendente a rubare Fuchsl. Nell’ottobre del 1918 Hitler si preparava a tornare in prima linea sul fronte belga, per affrontare l’esercito britannico. Adolf si nasconde in una delle trincee a Wervik. Proprio come i suoi commilitoni, indossa una maschera antigas. Il bombardamento va avanti per tutto il giorno e tutta la notte. All’improvviso una delle reclute accanto a lui diventa pazza per la paura e l’ansia; strappa via la sua maschera antigas e inghiotte la nube tossica mortale. Il ragazzo muore boccheggiando. I suoi compagni possono solo guardare.

Dopo di lui ecco Blondie

Alla prima luce la raffica si ferma. Dopo un pò, Adolf e gli altri soldati tedeschi tolgono le maschere antigas e respirano profondamente l’aria fresca del mattino. All’improvviso però un cannone britannico spara un ultimo colpo di proiettili velenosi. I soldati tedeschi vanno in panico: alcuni di loro non riescono a rimettere le maschere abbastanza velocemente e muoiono. Gli altri diventano parzialmente o del tutto ciechi. Il 29enne Hitler invece ne esce illeso, con solo qualche danno alla vista. La sua guerra finisce lì. Viene portato in una clinica a Pasewalk, in Germania. Il 10 novembre 1918, un anziano parroco entra nell’ospedale e annuncia la notizia. Il Kaiser è fuggito, la Casa di Hollenzollern è caduta, la Germania è ora una repubblica. I generali hanno implorato una tregua. La guerra è finita. Una cosa che diede a Hitler un grosso contraccolpo psicologico. È lì il futuro Führer decide di entrare in politica. Tornando al suo affetto per i cani, questo non gli aveva impedito di ordinare degli esperimenti  sugli animali per poterli impiegare sul fronte bellico, una volta che lui assunse il potere. Esiste anche un numero della rivista americana ‘Times’ che ritrae Hitler nelle vesti di ‘Uomo dell’Anno’ con Blondi, l’altro suo amato cane che sostituì nei suoi affetti Fuchsl. Intanto qualche settimana fa in Scozia un giovane è finito nei guai per aver insegnato il saluto nazista al suo cane.

A.P.

Antonio Papa

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Antonio Papa

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