Halloween il mito dei gatti neri. L’allarme delle associazioni animaliste
Come ogni anno, torna l’appuntamento con la festa di Halloween che si celebra nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, giorno dei morti.
Una notte nella quale oltre ai festeggiamenti si celebrano numerosi rituali satanici con il sacrificio di animali, per lo più gatti neri.
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Ecco perché, la neo associazione ArielV, composta da volontarie in tutta Italia, ha lanciato un appello per fermare le adozioni dei gatti neri.
“Si notano in alcuni gruppi l’aumento delle richieste di adozioni di gatti neri. Chiediamo alle volontarie e a tutti quanti di fermare le adozioni dei gatti neri almeno fino al 3 novembre”.
L’associazione ricorda che purtroppo le sette non sono una realtà distante. “E’ sufficiente andare nei boschi o nei pressi di ruderi abbandonati per vedere che si consumano ancora questi rituali con sacrifici di animali”. Denuncia ArielV.
Il mito del gatto nero come simbolo di sfortuna risale al Medioevo.Era ritenuto come la reincarnazione delle streghe o degli spiriti maligni. Oggetto di culi pagani per secoli tanto che lo stesso Papa Gregorio IX arrivò ad emanare una bolla per lo sterminio di qualsiasi gatto nero. A questo seguì, nel XV secolo, papa Innocenzo VIII, che dichiarò caccia alle “streghe” che davano da mangiare ai gatti. Ovvero, le cosiddette “gattare” in compagnia di gatti neri erano accusate di stregoneria. Grazie ai contadini, i gatti sono sopravvissuti, in quanto ottimi predatori di topi e parassiti. I gatti nelle campagne proteggevano i raccolti.
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C.D.
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